Aglianese in serie D

Aglianese in serie D

di Giacomo Bini. Foto: Luca Castellani

giugno 2018

 

Grazie a tre promozioni consecutive, l’Aglianese è tornata in serie D dopo dodici anni di purgatorio. Le tre vittorie in campionato in tre anni costituiscono un record senza precedenti anche nella pur lunga e gloriosa storia del club neroverde, il secondo più antico in provincia di Pistoia. Un’autentica impresa ulteriormente impreziosita dalle tre vittorie nelle Supercoppe di categoria, disputate al termine del campionato contro le vincenti degli altri gironi. Una straordinaria cavalcata che è il risultato della ferrea volontà di un gruppo dirigente che, proprio tre anni fa, prendendo le redini della squadra dopo uno spareggio salvezza in prima categoria, ha indicato con chiarezza l’obiettivo, che allora sembrava perfino utopistico: riportare i colori neroverdi in serie D.

Il consiglio direttivo, formato dal presidente Gianni Doni, dal dirigente Gabriele Giusti e dal Direttore Sportivo Fabio Ciatti, coadiuvato da uno staff societario di prim’ordine e da tanti collaboratori ha raggiunto il traguardo in tempi anche più rapidi rispetto al previsto. In questi tre anni il club aglianese non ha sbagliato una mossa, tutte le scelte, da quelle dei giocatori a quelle dei tecnici si sono rivelate azzeccate. Il motore di tanti successi è stata la passione sconfinata per l’Aglianese e la gran voglia di riportarla ad eccellere, ma è servita anche tanta lucidità nei momenti decisivi. Le tre promozioni sono state raggiunte con vittorie nette e con numeri da record. Le prime due, in Prima Categoria e in Promozione, sono state ottenute entrambe con Stefano Ceri in panchina, che ha raggiunto risultati eclatanti anche dal punto di vista numerico. Basti ricordare che nel campionato di Promozione, nella stagione 2016/17, l’Aglianese ha concluso con 21 vittorie, sei pareggi e solo tre sconfitte, ma soprattutto con la bellezza di 74 reti realizzate, trenta delle quali messe a segno dal capocannoniere Edoardo Marzierli. Alla fine di due annate da record, la società neroverde non ha esitato a cambiare guida tecnica affidandosi, per l’Eccellenza, all’allenatore Riccardo Bracaloni che ha guidato la formazione neroverde per tutto il girone d’andata conclusosi con il terzo posto in classifica.

 

Un risultato di tutto riguardo per una neopromossa ma, proprio in quel momento, la società neroverde ha dimostrato tutta la sua ambizione e lungimiranza valutando che si poteva puntare al traguardo massimo cioè alla vittoria. Esonerato Bracaloni, è stato ingaggiato Pacifico Fanani e con lui sono stati introdotti un paio di innesti di qualità, in particolare l’esperto Biagio Pagano in avanti. «Quando abbiamo cambiato allenatore alla fine dell’andata» racconta Gabriele Giusti «ci hanno presi per matti, ma noi avevamo visto che le potenzialità della squadra, con qualche acquisto, erano tali da permetterci di aspirare alla promozione». Detto, fatto. Ne è seguito un girone di ritorno da incorniciare con 11 vittorie, 4 pareggi e nessuna sconfitta, 35 gol fatti e solo 12 subiti. L’Aglianese ha vinto tutti gli scontri diretti rimontando le concorrenti e vincendo il campionato con una giornata di anticipo davanti al proprio pubblico.

Ora la società neroverde si appresta ad affrontare il campionato di serie D con l’obbiettivo dichiarato di una salvezza senza troppi patemi. L’allenatore Fanani è stato confermato così come il bomber Marzierli. L’Aglianese è tornata dove le compete. Non dimentichiamo che il club neroverde, fondato nel 1923 è il più antico della provincia di Pistoia dopo la Pistoiese, ed ha calcato i campi della serie C nel dopoguerra, dal 1946 al 1948 e più recentemente dal 2002 al 2005 potendosi vantare dell’onore di avere offerto la prima panchina a Massimiliano Allegri, che ad Agliana ha concluso la sua carriera di giocatore ed ha iniziato quella di allenatore. Dopo tre campionati in C2, dal 2002 al 2005, nei quali disputò anche il derby con la neonata Fiorentina, l’Aglianese è prima retrocessa in serie D dove ha trascorso due stagioni, fino all’anno terribile 2007, quando il club fallì e precipitò in terza categoria. L’attuale gruppo dirigente ha il grande merito di aver risollevato al cielo la bandiera neroverde.

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