Casa di accoglienza “Ivana Bardi”

Casa di accoglienza “Ivana Bardi”

di Marco Bagnoli

dicembre 2015

Il 23 novembre del 2013 è stata inaugurata la Casa di accoglienza “Ivana Bardi”, non a caso proprio il giorno del 40° anniversario della Caritas diocesana: la casa infatti appartiene alla parrocchia di San Piero, già attiva nel sociale con l’associazione Portaperta, e rappresenta a sua volta un atto di altruismo e generosità – quello di Ivana Bardi. Ivana Bardi era originaria di Quarrata, ma per molti anni aveva fatto la maestra nel territorio aglianese, al quale aveva voluto far dono di questa casa in via Trieste, all’insaputa di tutti, affinché divenisse un luogo di accoglienza per i ragazzi in difficoltà. Sono passati tredici anni dal giorno della sua scomparsa, nel corso dei quali gli intrichi burocratici si sono impigliati ai doverosi vincoli ambientali, alle ristrutturazioni a norma di legge, ai nuovi sistemi di sicurezza. La Fondazione Cassa di Risparmio di Pistoia e Pescia ha contributo per la ristrutturazione dello spazio al piano terra affinché fosse adeguato all’accoglienza di minori, per lo studio e l’attività ricreativa. Il fondo CEI Ottoxmille ha invece finanziato i lavori della casa rivolta alle donne sole in difficoltà o con figli minorenni; questo progetto risponderà comunque alle esigenze di tutto il territorio diocesano, come risorsa della Caritas collegata ai Centri d’Ascolto.

 

Quali sono le attività che si svolgono in questa casa?

Il piano terra è dedicato al doposcuola delle elementari dal lunedì al venerdì, dove venticinque ragazzi sono aiutati nei compiti, fanno merenda, partecipano a laboratori di lettura o creativi, con materiali di riciclo; due mattine a settimana gli stessi locali sono a disposizione dello spazio-donna, un’occasione d’incontro che lo scorso anno ha visto circa quaranta donne, dai venti ai cinquant’anni, frequentare costantemente la casa per corsi d’italiano, laboratori di cucito o di cucina – anche in questo caso la nostra cucina si rivela assai preziosa! Quest’anno abbiamo iniziato da circa un mesetto e sono già venticinque. Il gruppo spazio-donna ha partecipato a degli incontri col centro antidiscriminazione donne, è intervenuto presso le biblioteche di Agliana e Pistoia e in occasione della festa delle donne dell’Auser di Agliana. L’altra attività che portiamo avanti è quella dell’accoglienza, resa possibile dagli spazi disponibili al primo piano – una zona della casa separata coi suoi accessi autonomi, proprio per garantire le condizioni ottimali alla permanenza di donne in situazione di disagio con figli; queste persone restano il tempo necessario alla risoluzione delle problematiche più urgenti, quindi alcuni mesi o anche meno. Attualmente ci sono due donne con figli per un totale di sette persone sui nove posti letto disponibili; una signora è italiana, l’altra straniera.

Quante persone sono coinvolte nelle attività?

Ci sono due operatrici, entrambe si chiamano Elisa; abbiamo tre ragazzi del servizio civile, Xhovana, Success e Luca e una ragazza inserita nel progetto regionale Giovani sì, Magdalene; c’è anche una volontaria, Alicia.

Perché fare del volontariato?

Perché ti fa dimenticare i tuoi problemi e perché mi piacciono i bambini, che con l’esempio si lasciano trascinare in un sacco di attività che poi li rendono contenti. 

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