Vaccinazione: tutela per la salute

Vaccinazione: tutela per la salute

di Ferdinando Santini

giugno 2017

 

Nei primi giorni di maggio organi di stampa nazionali, locali ed internazionali hanno riportato questi titoli allarmanti: “Morbillo: C.N.R., ritorno virus inevitabile, ora obbligo vaccini”, “Morbillo, casi in aumento. Molti tra gli operatori sanitari”, “Gli Ordini dei Medici richiamano le Istituzioni all’assunzione di responsabilità”.

I numeri dei casi, contenuti nell’ultimo bollettino di sorveglianza sul morbillo del ministero della Salute e dell’Istituto Superiore di Sanità (ISS), ed il concomitante calo delle vaccinazioni, hanno destato l’attenzione e la preoccupazione delle autorità preposte. Il dato allarmante è che dall’inizio dell’anno si contano già 1.920 malati, mentre nel 2016 se ne contarono circa 800 in tutto l’anno: di questi, 1160 (88%) erano persone non vaccinate. Un terzo (34%) dei colpiti dalla malattia ha avuto almeno una complicanza (diarrea, polmonite, otite, epatite, insufficienza respiratoria, calo di piastrine; rari invece i casi di encefalite e convulsioni). Sono stati 550 (39%) i pazienti ricoverati, mentre il 15% ha fatto ricorso al pronto soccorso.

Ma ciò che lascia sconcertanti è che ben 152 sono stati i casi tra gli operatori sanitari. Quest’ultimi, è chiaro, sono più a rischio se non vaccinati (o se non già immuni), ma sono spesso anche i più restii a praticare su sé stessi la vaccinazione. Quindi partendo dai medici, passando agli operatori sanitari, alle istituzioni competenti, ai responsabili della salute, fino ai cittadini (specie se genitori) devono tutti fare una profonda riflessione.

Invertiamo la rotta, riflettendo su questi dati:

1) Negli anni antecedenti alla vaccinazione il morbillo era la prima causa di morte nell’infanzia, mentre la poliomielite, con la vaccinazione, è ora vicina all’eradicazione.   

2) L’OMS (Organizzazione mondiale della sanità) stima che ogni anno circa 3 milioni di persone, tra cui moltissimi bambini, siano salvati grazie ai vaccini. Tuttavia, ancora oggi, circa un milione e mezzo di persone perdono la vita per malattie prevenibili dai vaccini: un bambino ogni 5, a livello globale, non viene vaccinato. Deprimente assistere, nei paesi più avanzati, ad un calo dell’adesione ai programmi vaccinali.

3) Solo una copertura vaccinale del 95%, per tutte le vaccinazioni, garantisce un’adeguata protezione di comunità (immunità di gregge): si riduce la circolazione dei patogeni e si protegge quella parte di popolazione che, per reali controindicazioni mediche, non può effettuare le vaccinazioni.

In assenza dell’anagrafe vaccinale nazionale e di una banca dati nazionale delle vaccinazioni, che ci eviterebbero di ritrovarsi in situazioni di allarme, l’Ordine dei medici di Pistoia si è fatto tramite, su richiesta del Dipartimento della Prevenzione, verso tutti gli iscritti per partecipare attivamente alla risoluzione del problema, attivandosi verso i propri pazienti non aderenti alle vaccinazioni.

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