Igino Crabu – il muratore artista

Igino Crabu – il muratore artista

di Giacomo Bini

dicembre 2016

Quando si sale al Belvedere, quella splendida terrazza naturale che si trova appena sopra il centro di Montale, bisogna rivolgere lo sguardo, oltre che al bellissimo paesaggio dei campi e degli oliveti, ad un’opera realizzata da mano umana, che si trova all’interno di un piccolo cortile privato al margine della campagna. Si tratta del rivestimento in mosaico di un muretto di cinta realizzato da un bravo muratore, Igino Crabu, che pur essendo in pensione non riesce a star lontano da cazzuola, calcina e mattonelle. 

Il rivestimento, composto di centinaia di minuscole tessere, ha come figure principali quella di un cavaliere in groppa ad un destriero rampante e quella raffigurante due pavoni che si fronteggiano, quasi ad ammirare l’uno la ruota dall’altro. Il mosaico segue, con vari motivi, l’andamento di un muretto che termina con una fontanella, anch’essa adornata a regola d’arte. è perfetto come un ricamo, un’opera di virtuosismo e di passione, realizzata con fatica e perizia per la sola soddisfazione del lavoro ben fatto. Quella di Igino è una sapienza che nasce da una scuola antica, quella che insegna ai figli, fin da piccoli, il mestiere del padre. «Ho sempre lavorato» dice Igino «ho imparato da mio padre e non ho mai smesso fino ad ora e ci provo ancora gusto a realizzare le cose»

Igino ha origini sarde, è nato in provincia di Cagliari, dove ha ancora le sue radici, ma da tanti anni vive e lavora a Montale, dove ha partecipato alla costruzione di tante case con diverse imprese edili del posto. E’ uno di quei muratori che sanno fare tutto, ma la sua specialità sono i rivestimenti, pavimenti e i bagni. Appartiene a quella categoria di artigiani ai quali si possono chiedere anche le realizzazioni più difficili, perché lui accetta la sfida e la vince. E’ l’esempio di come l’arte con la “A” maiuscola, quella che ha prodotto i tanti capolavori presenti da secoli nel territorio italiano e toscano, nasca da una straordinaria capacità artigiana diffusa e tramandata di generazione in generazione. 

Guardandolo lavorare, viene da pensare che la sua bravura andrebbe conservata e trasmessa. Non dovremmo tutelare solo i beni artistici della tradizione italiana ma anche e soprattutto la capacità manuale degli artigiani, quella che una volta si imparava nelle botteghe e nei cantieri e che oggi non si impara più da nessuna parte. Igino ha uno spirito creativo e artistico, ama la musica, ha suonato nella banda, ma il suo regno è il laboratorio sotto casa dove lo si trova immancabilmente, le mani impolverate, il volto sorridente, di chi ama infinitamente il suo lavoro. 

 

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