Laila Nesi – l’arte antica delle composizioni floreali

Laila Nesi – l’arte antica delle composizioni floreali

di David Colzi. Foto: Andrea Pecchioli

dicembre 2017

Laila Nesi non è semplicemente una fiorista molto apprezzata e conosciuta oltre i confini di Montale, ma è anche una custode di tecniche antiche oramai in disuso, per la realizzazione di composizioni floreali. Si tratta di un patrimonio che lentamente sta scomparendo e di cui lei è venuta a conoscenza in due modi: attraverso gli insegnamenti dei suoi maestri, come Ubaldo Vannucchi, titolare del negozio di fiori precedente a quello di Laila, oppure Loriano Mori, storico fiorista pistoiese, e attraverso la conoscenza di alcune signore, custodi a loro volta di questi saperi.

Iniziamo rammentando il “paglioncino”, ovvero la base su cui una volta veniva montata la composizione floreale. Oggi, come tutti sappiamo, si usa una spugna industriale a forma di mattone, di solito di colore verde, che può essere ritagliata nella forma desiderata; un tempo invece bisognava costruirsela da soli usando prodotti naturali. Laila ci spiega subito che per tenere insieme il “paglioncino” non si usavano colle e la sua tipica forma di volta a botte, veniva ottenuta stringendo assieme materiali che si trovavano nei campi come paglia, felci di bosco o muschi e il tutto rimaneva unito grazie ad un rivestimento fatto di salci. Una volta seccati, i “paglioncini” si potevano rinumidire per tenere fresche le composizioni. I fioristi moderni hanno poi la fortuna di poter realizzare le loro composizioni con stecchi sintetici che si possono facilmente acquistare e modellare, ma un tempo si utilizzavano canne essiccate, tagliate su misura una per una, e i fiori venivano “incannati”, cioè legati alle canne per essere poi inseriti nel “paglioncino”. Insomma, un lavoro da artisti. La stessa maestria permetteva ai vecchi artigiani fioristi di realizzare “guancialini” per i riti funebri.

Un’altra tecnica perduta arriva dalle nostre nonne ed è la preparazione della lavanda per deodorare la biancheria nei cassetti e negli armadi. Anche in questo caso, l’inesauribile curiosità di Laila le ha permesso di apprendere una variante particolare, grazie ad alcune signore dell’Amiata, che consiste nel prendere mazzetti di lavanda fiorita con i gambi lunghi, legarli appena sotto i fiori per poi rigirare i gambi verso l’alto, al fine di realizzare un contenitore naturale che viene legato al di sopra dei fiori stessi, creando una sorta di bulbo. Per rifinire il tutto si può abbellire con fiocchi, raso o altro. Sempre dalle tradizioni del passato arriva la creazione di piccole palme realizzate con le foglie di ulivo intrecciate. Il risultato è molto suggestivo e la creazione della trama lungo il ramoscello, necessita di una sapiente manualità. Utilizzate per la domenica delle Palme dalle nonne di un tempo, queste si potevano alternare con delle piccole croci che si realizzavano dividendo in due delle foglie di una palma vera e intrecciandole per realizzare la forma desiderata. Come avrete capito, il filo conduttore di tutte queste creazioni è l’utilizzo di materie prime naturali e a tal proposito Laila afferma: «Questi tipi di lavorazione permettono di riscoprire i nostri campi, i nostri boschi e ci rimettono in contatto con il ciclo delle stagioni». La signora Nesi si dice inoltre disponibile ad insegnare queste tradizioni antiche a chi volesse apprenderle: quindi se ci fosse qualche associazione interessata a creare un corso su questi argomenti, si può fare avanti.

Laila Nesi ha aperto il suo negozio in via fratelli Masini nel 1983, poco più che ventenne, e da allora è sempre rimasta al civico 30; ad aiutarla da quasi trent’anni, c’è al suo fianco il marito Franco. Negli anni ha coltivato una passione quasi accademica per il suo lavoro, interessandosi ai significati più profondi che stanno dietro fiori e piante; per questo è andata a studiare da un importante mastro fiorista tedesco e poi da un professore a Firenze seguendo lezioni private di psicologia del colore. Questo bagaglio culturale le permette tutt’oggi di soddisfare al meglio i bisogni e i gusti dei clienti, oltre ad avere una marcia in più durante l’esecuzione della composizione. Ha fatto parte del “Gruppo fioristico toscano” e attualmente collabora con Interflora, che recapita a domicilio omaggi floreali in 64 Paesi nel mondo. Per molti montalesi sono celebri le sue composizioni di Natale, curate nei minimi dettagli. D’altronde l’amore che Laila prova per questa festività è tale che lei la definisce: «La quinta stagione».

La più bella soddisfazione? «Ogni volta che un cliente entra nel mio negozio,» dice Laila «sia che compri un fiore, sia che ordini una composizione… insomma il bello è l’essere scelta dalle persone, anche solo per un consiglio». Invece la più bella composizione artistica che ha mai realizzato? «Mia figlia Matilde» conclude sorridendo Laila Nesi.

 

 

Scrivi un commento

Per pubblicare un commento devi primaautenticarti.

Social Network

facebook

 
Help & FAQ

Se ti occorre aiuto consulta le "domande frequenti (FAQ)"
Frequently Asked Questions (FAQ) »

Contatti

Telefono: + 0573.700063
Fax: + 0573.718216
Email: redazione@noidiqua.it