Ottica Elena Lenzi

Ottica Elena Lenzi

di Giacomo Bini. Foto: Gabriele Bellini

settembre 2016

L’Ottica Elena Lenzi ha conquistato Firenze esportando in città un modello di sperimentazione e buon gusto nato e cresciuto a Montale. Il negozio “I Visionari”, aperto quasi cinque anni fa da Elena Lenzi e da suo fratello Emiliano nel quartiere di San Frediano, è apprezzato sia dai turisti che dai fiorentini. Il suo punto di forza è il connubio tra la cultura artigianale e l’apertura alla modernità, la dimensione locale con quella internazionale. 

«Quando ho aperto a Montale» racconta Elena Lenzi «avevo già un’idea in testa, quella di rompere con le regole consolidate del mercato commerciale, con le sue proposte sbiadite e banali, quelle delle solite grandi catene. L’idea era di guardarsi intorno a 360 gradi, di selezionare i migliori creativi a livello mondiale, cercando marchi nazionali e internazionali fuori dai circuiti più battuti: russi, francesi, venezuelani, marchi no-logo, di matrice artigianale, aziende indipendenti di natura familiare. A volte siamo stati i primi a importare certi marchi in Italia». Per questo il cuore pulsante dell’attività di Elena Lenzi, prima ancora del momento della vendita degli occhiali, è «un lavoro di ricercatrice, che richiede non solo l’uso intenso della rete web, ma anche viaggiare e leggere, per rintracciare le cose più belle e più nuove, perché non è facile anche nel nostro campo essere pionieri»

Dopo il successo del negozio a Montale Elena Lenzi ha tentato l’avventura fiorentina. «I clienti che venivano a Montale da fuori, anche da Firenze, mi dicevano: magari avessimo un negozio così in città» racconta Elena «così è nato il progetto di creare una realtà simile anche a Firenze, dove volutamente abbiamo cercato un luogo fuori dai circuiti commerciali più battuti, un quartiere come San Frediano in Oltrarno che conserva la sua identità originaria e popolare pur avendo la dimensione internazionale tipica di Firenze ed essendo a due passi da Ponte Vecchio. E’ un quartiere con ancora le botteghe artigiane ma anche dove sorgono tutti i progetti più indipendenti. Per trovare il posto non ci siamo rivolti a un’agenzia, ma abbiamo fatto interviste alla gente del quartiere, parlando con loro per la strada o al bar. Alla fine una persona ci ha indicato una vecchia cartoleria, molto rinomata un tempo, ma dismessa dall’epoca dell’alluvione. Era perfetta per noi. L’abbiamo lasciata intatta, compresi l’insegna, i pavimenti e i mobili, limitandoci ad una ripulita e ad un adattamento alle nostre esigenze. Di questa conservazione dell’aspetto originario del negozio, i residenti del posto ancora ci ringraziano. Da noi viene un turismo particolare, non mordi e fuggi, ma di persone che vivono e amano la città. E non siamo una boutique o un atelier elitario, viene anche il ragazzino del quartiere coi soldi contati, la sfida è avere proposte intelligenti e nuove adatte a tutte le tasche»Un cliente americano originario di New York nel fare i complimenti al negozio ha aggiunto: «A New York c’è tutto, ma non questo piccolo mondo antico»

 

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