Cinque anni senza Vivaldo Matteoni

Cinque anni senza Vivaldo Matteoni

di Carlo Rossetti

marzo 2014

Cinque anni fa moriva Vivaldo Matteoni, precisamente il 9 febbraio 2009. Veniva a mancare un protagonista della cultura quarratina, la voce più autorevole del nostro teatro cittadino. Dicendo voce si intende l’esponente di maggiore spicco, ma anche e soprattutto si fa riferimento alla bellezza del suo mezzo vocale.

Autodidatta, dotato di una bella voce dal timbro caldo e profondo, poteva esprimersi con una dizione perfetta senza inflessioni dialettali, che catturava subito l’attenzione dello spettatore. Forte temperamento drammatico, poteva cimentarsi con successo anche in ruoli brillanti. Per queste sue doti gli fu possibile farsi conoscere e quindi entrare a far parte della Compagnia di Prosa di Radio Firenze, diretta da Umberto Benedetto, una formazione teatrale di grande pregio della Rai. Da lì nacquero alcune collaborazioni con la televisione che lo videro accanto ad attori come Gino Cervi e Arnoldo Foà, in alcune puntate della serie del Commissario Maigret. Avrebbe potuto senz’altro fare dell’attore il suo unico mestiere, ma l’attaccamento ai propri luoghi e a un lavoro stabile condotto ormai da anni, lo fece desistere dall’intraprendere la carriera teatrale. Vanno ricordate di lui alcune interpretazioni memorabili di opere di Luigi Pirandello, autore da lui molto amato, che vanno Dall’uomo dal fiore in bocca a Enrico IV a Tutto per bene. Tranne la parentesi dell’ultima guerra ha sempre recitato, approdando infine al Gad “Città di Pistoia”, di cui divenne per parecchi anni una colonna portante.

Ma non solo il teatro fu la sua passione, perché anche la Musica e la Poesia lo ebbero come cultore e sostenitore. Per lunghi anni Presidente della Banda “G.Verdi” di Quarrata, dette l’avvio in quell’occasione al Premio Nazionale di Poesia “Città di Quarrata”, al quale dedicò tanto del suo tempo e le sua capacità d’attore nell’interpretare le poesie in occasione delle premiazioni. E’ solo una piccola parte del suo contributo artistico e culturale alla vita cittadina, perché parlarne compiutamente significherebbe fare un lungo discorso. Per tutto ciò ci è sembrato doveroso ricordarlo, per la stima e l’affetto che avevamo per lui.

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