Enzo Valentino – quando il modellismo incontra il presepe

Enzo Valentino – quando il modellismo incontra il presepe

di Marco Bagnoli. Foto: Luciano Nesti

dicembre 2016

Anche quest’anno ci ritroviamo a inerpicarci per scoscesi sentieri, ad adagiarci su comodi avvallamenti, a scavalcare arbusti di borraccina sotto l’ombra delle palme: è il paesaggio del presepe, un non-luogo dove ci diamo appuntamento col pastore barbuto e con l’omino addormentato mentre pesca nello stagno di stagnola. Un posto che ben conosciamo dalla nostra infanzia senza il quale questo Natale di cui tanto si parla avrebbe qualcosa di meno, e il grigiore di tutti i giorni una pennellata di più. Quella del presepe è un’usanza che si perde un po’ nella notte dei tempi. Cominciò San Francesco a Greccio, in provincia di Rieti, nel 1223 e da allora siamo ancora tutti lì a cercare di renderlo più attuale oppure più fedele alla tradizione. 

Enzo Valentino arriva fresco fresco nel 2016 e per lui il presepe è una cosa nuova. Certo, da bambino il presepe l’ha sempre fatto, ma quello di quest’anno per lui esce un po’ dagli schemi delle sue solite occupazioni. Enzo infatti nel suo tempo libero si occupa di modellismo: modellismo statico, come la ricostruzione di scene di guerra, oppure attivo e funzionante, come i modellini di navi che galleggiano e navigano. Questa del modellismo è per lui una passione perenne, risalente a quand’era bambino, quando scoprì che molte delle cose con cui gli sarebbe piaciuto giocare poteva costruirsele – e così continua tutt’ora, limitando l’acquisto a pochi pezzi, di solito i modellini degli automezzi o qualche personaggio, e provvedendo all’autocostruzione di tutto il resto, case, alberi e ambientazioni. È buona norma per un modellista documentarsi tramite foto dai libri, quelli che Enzo preferisce, forse per l’odore della carta, da siti internet, oppure dai film, altra ottima fonte di ispirazione; nel caso di questo presepe l’attenzione è stata catturata non solo dal tipo di abitazione, ma anche dalle caratteristiche del terreno, dall’erba, dal tipo di vestiti della gente, accuratamente confezionati con stoffa vera. 

Il presepe, che sarà esposto presso il Polo tecnologico di Quarrata per il periodo natalizio, misura un metro per ottanta centimetri ed è in scala 1:28, vale a dire che i personaggi saranno alti circa sei centimetri. Aguzzate la vista, perché qualcuno di loro potrebbe muoversi. Enzo unisce infatti alla pregressa esperienza come falegname anche l’attuale professione di elettricista, tutte capacità che si rivelano ben preziose nel duro “mestiere” di modellista. Il presepe sarà illuminato, sarà sonorizzato coi rumori del mercato e sarà animato con qualche trucchetto che abbiamo promesso di non rivelare. Il Polo tecnologico espone ogni anno una mostra di presepi realizzati negli stili più differenti, da quelli fatti con le pietre a quelli di classica cartapesta – questa volta ci sarà anche Enzo, che espone una sua creazione per la prima volta in assoluto, dopo tanti anni passati ad ammirare il lavoro degli altri. Nel momento in cui scriviamo il presepe ha ancora quattro giorni di lavoro, un lavoro iniziato a settembre e che sembra ancora lungo con l’approssimarsi della scadenza per la consegna. Ma si sa, questa è un’impressione di noi profani, Enzo sa bene quali sono le sue capacità, come le saprebbe chiunque dedichi le prime ore del giorno al suo progetto natalizio, mentre tutti gli altri ancora dormono, ritagliando del tempo prezioso alle ore di lavoro. 

In famiglia lo sostengono e lo aiutano, la moglie Alice, prodiga di consigli, e il piccolo Leonardo, coautore di alcuni minuscoli tavolinetti per le casine di Betlemme. Ancora deve finire questo che già Enzo ha in testa il progetto di un nuovo presepe, animato con meccanismi di legno, intervallato nel frattempo da alcuni classici modelli di guerra – come a dire che anche a Natale è sempre tempo di carri armati.

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