di Piera Salvi. Foto: Gabriele Bellini
giugno 2025
In scena per trasmettere valori positivi e superare le paure. Francesca Santucci, 34 anni, lavora come responsabile back office in un ufficio di sicurezza informatica, ma è anche una bravissima attrice amatoriale. Ci racconta come ha iniziato a calcare il palcoscenico con la compagnia di Lorenzo Pratesi (attore, regista e autore) e quanto questa esperienza sia importante.
Da quanti anni ti dedichi al teatro e come hai iniziato?
Conosco Lorenzo Pratesi da venti anni e ho sempre seguito i suoi spettacoli. Nel 2016 mi consegnò un copione, dove era già sottolineata la parte che aveva deciso di affidarmi. Ho sempre provato attrazione per il teatro. L’idea di recitare mi piaceva però mi metteva ansia, comunque accettai. Ho debuttato nello spettacolo “Lei non sa chi sono io”. La prima volta, sono scappata da dietro le quinte: dovevo entrare in scena circa a metà spettacolo e mentre aspettavo il mio turno sono proprio scappata fuori dal teatro, sul retro. Mi hanno ripresa e lanciata sul palco ed è andata bene. Così ho superato la paura del palcoscenico.
Oggi cosa significa per te dedicarsi all’arte teatrale e quanto ti impegna?
Proviamo una volta a settimana, perché siamo attori e attrici amatoriali, però il lavoro è curato con professionalità. Lorenzo ci conosce benissimo tutti ed essendo autore cuce il personaggio sull’attore. Durante le prove mi sento una grande responsabilità, sono perfezionista e disponibile con gli altri. Non imparo solo la mia parte ma tutto il copione ed è una grande fatica. Il debutto dello spettacolo è la liberazione completa. Soprattutto nelle trasferte è una grande soddisfazione la risposta positiva del pubblico che non ci conosce. Però ho provato le emozioni più grandi al teatro Bolognini di Pistoia e al teatro Moderno di Agliana con lo spettacolo “Vip-Veramente ingombrante personalità”: al Bolognini per il debutto e al Moderno per l’ultima replica. Veramente una bomba di emozioni.
“Vip” è stato il tuo primo spettacolo da protagonista e il messaggio da portare al pubblico era di grande attualità: il body shaming, la “vergogna del corpo”. Come hai affrontato questo impegno?
Ho saputo da Lorenzo che mi aveva scelta come protagonista quando eravamo nel periodo della pandemia. Abbiamo debuttato nel 2024. Ho sentito veramente una grande responsabilità, mi sentivo il mondo addosso perché dovevo trasmettere un messaggio importante. Non per me, perché con il mio corpo sono sempre stata benissimo. Da un paio di anni ho maggiore cura di me stessa: ho smesso di fumare, mi sono rivolta a una nutrizionista, faccio molta attività fisica e ho perso peso. Ma non era questo l’obiettivo, l’ho fatto solo per prendermi cura della salute. Per quanto riguarda il messaggio da trasmettere in scena, ho sentito il dovere di far capire alle persone che ognuno vale molto, al di là del peso del corpo: che sia troppo o troppo poco. Dopo lo spettacolo mi hanno ringraziato anche persone molto magre. “Vip” mi ha fatto riflettere su quello che i mass media ci vogliono far essere. Questa è la chiave. Con il teatro ho voluto trasmettere che ognuno vale per quello che è. Si tratta di uno spettacolo che commuove e diverte.
Puoi anticipare qualcosa sul prossimo spettacolo?
E’ ancora top secret. Posso solo dire che non sarò protagonista. Anche questo sarà un testo scritto da Lorenzo, diverso ma molto emozionale. Il debutto è previsto nel 2026. In questo anno di preparazione mi manca il palcoscenico.
Qual è il tuo messaggio per i nostri lettori?
Alle persone di ogni età dico: vivete la vita e fate teatro. Consiglio il teatro perché fa bene al cuore e allo spirito e toglie le paure.