di David Colzi. Foto: Gabriele Bellini.
settembre 2025
Sembra ieri, eppure sono passati dieci anni da quando siamo stati a trovare Marta Monsignori nel suo salone in Piazza della Resistenza ad Agliana. Anche allora era settembre e “Marta Monsignori parrucchieri” festeggiava trent’anni di attività. Stavolta sono quaranta.
Marta, ci siamo lasciati nel 2015 e lei si trovava in bilico fra l’idea di andare in pensione e la voglia di affrontare nuovi progetti… alla fine hanno vinto i progetti!
«Già, anziché fermarmi, ho concretizzato la collaborazione con la ditta italiana “Davines”, che propone prodotti per capelli naturali, realizzati in maniera ecosostenibile. Dieci anni fa, avevo iniziato con i primi prodotti, ora lavoro solo con loro».
Quindi è sensibile all’ecosostenibilità?
«Certo! Anche io, nel mio piccolo, voglio fare la mia parte. Oltre a questo le clienti sono soddisfatte dei risultati che vedono alla fine di ogni trattamento».
Il suo segreto per riuscire a rimanere competitiva dopo quarant’anni?
«A differenza di altri colleghi, non ho mai voluto fare tutto, ma mi sono concentrata solo su acconciatura, taglio e cura del capello, cercando di puntare sulla bellezza classica e sulla praticità, perché secondo me la donna moderna, deve avere un look di facile gestione nel quotidiano».
A proposito di modernità: oggi i social e le piattaforme streaming dettano le mode anche nel vostro settore?
«Sì. Spesso le giovanissime vengono da noi, dicendoci che voglio quel prodotto sponsorizzato dalla loro influencer preferita, oppure desiderano l’acconciatura lanciata dall’ultima serie di successo. Ecco, a quel punto tocca a noi dare qualche informazione in più per far capire che “non è tutto oro quel che luccica”, oppure che non a tutte sta bene quel taglio di capelli che tanto dona a quell’attrice».
E invece le donne, come sono cambiate?
«Diciamo che è cambiato il mondo. Oggi tutti andiamo di fretta, per questo anche il momento dal parrucchiere spesso diventa per le donne un impegno da incastrare nella routine settimanale. Partendo da qui alcune, prese fra il lavoro e i figli, vi rinunciano in favore del fai da te. Poi il Covid ha cambiato radicalmente le abitudini, soprattutto per quanto riguarda gli uomini».
Quindi l’acconciatura o il nuovo taglio diventano “l’occasione speciale”?
«Esatto. Magari si va in salone per prepararsi ad un evento, tipo un matrimonio o una festa di laurea. Detto questo io ho la fortuna di avere ancora clienti fisse, e famiglie che mi seguono da due o tre generazioni e questo mi gratifica molto».
Sfogliando ancora il nostro articolo del 2015, lei auspicava che sua figlia Gaia, entrasse nel salone per il cambio di testimone: come è andata?
«Come accennato allora, lei aveva l’ambizione di diventare stilista e tutt’oggi si sta impegnando in quella direzione, creando borse e accessori per donne. D’altronde è bene che segua la sua passione, perché solo così lavorare è un divertimento».
Lei è in questo settore da quando aveva diciotto anni: mai pensato di trasmettere il suo sapere con l’insegnamento?
«No. Talvolta mi è stato chiesto di fare formazione, ma preferisco mettermi nella condizione di imparare, piuttosto che salire in cattedra, dove non mi sentirei a mio agio».
In attesa di rivederci fra altri dieci anni, chi vuole ringraziare?
«Sicuramente tutte le persone, donne e uomini, che mi hanno scelta in questi quarant’anni di attività. Un ringraziamento particolare va poi al mio staff, composto da due bravissime collaboratrici: Federica che è con me da più di 25 anni, e Asia che mi affianca da meno tempo, ma si sta già rivelando una valida professionista. Sono loro il futuro!» conclude sorridendo Marta Monsignori.





