Alessia Scafetta – dalle arti sceniche ai laboratori per ragazzi

Alessia Scafetta – dalle arti sceniche ai laboratori per ragazzi

di Piera Salvi

dicembre 2025

Da piccola sognava di fare la ballerina, oggi la sua vita è un mosaico di arti sceniche: danza aerea, teatro, circo contemporaneo, laboratori per bambini e bambine. Alessia Scafetta, 29 anni, ci racconta il suo percorso nelle arti performative.

«Ho iniziato con la danza quando avevo quattro anni alla New Ballet School di Agliana. Da bambina la danza classica era la mia grande passione e volevo fare la ballerina. Crescendo ho lasciato la danza perché pensavo di non avere il fisico adatto e ho cominciato a praticare sport: tennis, nuoto, pallavolo, palestra. Le arti performative mi hanno sempre appassionata, così mi sono dedicata al teatro. A 14 anni ho cominciato a frequentare un laboratorio teatrale al Centro culturale Il Funaro di Pistoia, per diversi anni. Quando frequentavo il liceo artistico Petrocchi ho fatto anche teatro-scuola».

Verso i 19 anni Alessia entra in contatto con l’associazione culturale Amnio Teatro di Agliana, che dal 2007 svolge una intensa e creativa attività sul territorio e nella quale è impegnata anche adesso. Alessia Scafetta è laureata in Progettazione e Gestione di Eventi ed Imprese dell’Arte e dello Spettacolo e collabora anche con la compagnia teatrale Binario di scambio dell’Università di Firenze. La sua formazione si è arricchita partecipando a work shop, anche con figure di spicco delle arti performative e la sua attività è varia: dai laboratori per bambini alla danza aerea e circo contemporaneo.

«Conduco laboratori di lettura creativa per bambini nelle biblioteche di Agliana, Montale e Montecatini» racconta, «con momenti di lettura e scambio, dove porto anche i miei progetti. Nello spazio Nuovo Maggese, che gestisco con Amnio Teatro, curo laboratori di teatro e danza aerea per ragazzi».

Parliamo ora dell’esperienza del circo contemporaneo.

«La compagnia Kali Circus» spiega Scafetta «è nata ufficialmente due anni fa ed è composta da cinque persone. Matteo Niro è il direttore artistico e coreografo e, insieme a me, collaborano Martina Benedetti, Giulia Magelli e Sara Miriati».

Perché ti affascina soprattutto ciò che avviene dietro le quinte?

«La magia avviene in scena, ma il vissuto vero è quel percorso che ci ha portato a quel momento. Quando si prepara uno spettacolo la crescita avviene in quel percorso. Le ultime prove e la prova generale per me sono i momenti più belli. Poi, si tratta di mettersi davanti al pubblico, ma lo spettacolo c’è già. Per me valgono molto le prove, allenano agli imprevisti, a mettersi veramente in gioco, a togliersi la maschera. Io ho un rapporto di amore-odio con la scena, ma non ho mai rinunciato perché non fare uno spettacolo vuol dire perdere tutto il percorso per prepararlo».

Cosa ti arricchisce di più nella tua attività artistica?

«Il teatro è stata una scelta più consapevole, la danza aerea mi ha messo alla prova: tanto duro allenamento per arrivare alla leggerezza. Ma soprattutto sono i laboratori per bambini, è il contesto in cui mi sento più vera, perché i bambini sono veri, fantasiosi, stupiscono sempre. Per loro sei un riferimento, devi dare tutto e torno sempre arricchita».

Un sogno nel cassetto?

«Che questa sia la mia professione. Ho bisogno di tanti stimoli e credo non ci sia realtà più fertile dell’arte scenica».

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