di Marco Bagnoli
marzo 2025
Giusy Cumbo è una pittrice aglianese che vive a Pistoia, e che si occupa della sua grande passione da sempre, l’arte. Il suo incontro col mondo dei colori avviene da bambina, e nel suo caso accade qualcosa di particolare: la mamma Angela dice al cartolaio che la piccola ama “dipingere”, e allora ecco che le vengono consegnate delle tempere e dei pennelli. Insomma, qualcosa di un po’ inconsueto per una bambina di soli cinque anni, cui solitamente si regalano dei semplici pennarelli. Eppure, quei colori “da grandi”, hanno evidentemente acceso qualcosa in più dentro di lei, hanno come innescato la sua manualità artistica. Perché di fatto, dall’età di cinque anni, Giusy ha iniziato a dipingere, e da allora non si è più fermata. Per fortuna, aggiungiamo noi. E’ un’autodidatta, nel senso che ama l’arte, ma non intraprende un percorso di studi orientato in tal senso, e infatti frequenta l’Istituto Einaudi. Giusy non studia alcuna materia artistica: come dice lei oggi, se ce l’hai, ti viene da sé.
La maniera nella quale esprime il proprio istinto creativo si riassume in una forma allo stesso tempo semplice, eppure delicata e fragile nella sua perfezione: il cerchio, anzi, la forma sferica, in proporzioni da piccolissime a molto grandi, gigantesche. I primi quadri sono pure giustapposizione di una moltitudine di queste forme, una sopra l’altra, tutte realizzate a mano libera. Giusy attribuisce la genesi dei suoi cerchi ricorrenti ad un sogno fatto anni fa; a occhi chiusi vide delle bocche parlare, ma da quelle bocche non uscivano parole, bensì bolle, tantissime bolle di sapone. E come i sogni si imprimono alla nostra attenzione, ancor di più una mente pittorica cercherà di rappresentarli. Così Giusy ha imbastito un grande quadro, con le bocche e le bolle. E al momento di tracciare queste bolle, quando già era pronta a utilizzare un piatto come sagoma da ricalcare, ecco che si rende conto di tracciare al meglio quelle bolle direttamente a mano libera, senza dover necessariamente seguire un disegno sottostante. Questo gesto rotondo, che scopre di avere nella mano, diverrà così il suo gesto pittorico per eccellenza.
A giugno del 2019 partecipa a un bando per le quattordici finestre dell’ex Lanificio Lucchesi di Prato, e lei rende la sua tecnica “comunicativa”, proprio come le veniva richiesto per l’occasione. Il tema era l’Integrazione, e Giusy si aggiudica una delle finestre, nella quale dipana due fili spinati, con le sue forme sferiche e i colori dei popoli del mondo a oltrepassare quella cortina appuntita. Quattordici finestre per quattordici artisti diversi e quattordici stili, ciascuno a modo suo. Giusy dipinge in live-painting, cioè sul momento, in pubblico, dalla mattina alla sera. Quando inizia ad acquisire visibilità, ecco che la sua arte diventa un qualcos’altro, dal semplice accostamento puramente estetico delle sfere, diventa comunicazione, iniziando ad usare la sua tecnica comunicando anche temi importanti. Il 24 novembre dello stesso anno viene contattata dall’associazione Camelia di Pistoia per esporre in una collettiva di 18 artisti, sul tema della violenza sulle donne, e lei dipinge la sua Venere, il suo primo autoritratto dipinto in tecnica mista e a mezzo volto, che resta esposto e visibile al pubblico con l’intera mostra per tutta la durata dell’evento.
Arrivati all’epoca del Covid, inizia la collaborazione con un altro artista di Agliana, Marco Vanni, e i due realizzano opere unendo le rispettive tecniche. Il Natale 2020 è quello dove i nostri Artisti propongono di regalare l’arte, la loro. E il successo non è mancato, trovandosi a dipingere e impacchettare più di 300 tele personalizzate in meno di un mese. E nell’estate del 2022, sempre Cumbo & Vanni espongono i loro quadri nelle vetrine dei negozi del centro di Pistoia, gratuitamente, e le persone potevano girare la sera, a negozi chiusi, come in una galleria all’aperto.
In quello stesso anno Giusy Cumbo crea la sua prima rassegna artistica come curatrice, “In Arte Bohero”, dal nome del bar nel quale lavorava, e inizia con le mostre, a partire dalla sua personale “Le Mie donne”, come dice lei parlando in particolare della Matta e della Piena di Sogni, dipinti ormai diventati iconici. Perché nel frattempo la sua espressione si è evoluta, e naturalmente è diventata altro – perfino la copertina di un disco, l’ultima grande fatica di Nick Becattini, “Crazy Legs”. E oggi, alla decima mostra della fortunata rassegna, e con il primo corso d’arte contemporanea iniziato il 18 gennaio 2025 al Polo Culturale Puccini Gatteschi a Pistoia, insieme a Marco Vanni, Giusy dice che «Negli ultimi anni la mia visione dell’arte è cambiata e si è ingigantita, merito anche del mio compagno Simone, che ha ampliato la mia veduta artistica, facendomi conoscere ancor di più l’arte attraverso la fotografia e dandomi così nuove ispirazioni». Ed è così che con curiosità e senza regole, continua a farci conoscere la sua arte, così come è lei, Giusy in arte LACUMBO.