Chiesa di San Piero – 150 anni dalla fondazione

Chiesa di San Piero – 150 anni dalla fondazione

di Marco Bagnoli

dicembre 2022

Alle tre del pomeriggio del 26 ottobre 1872 la chiesa intitolata ai Santi Pietro e Paolo veniva solennemente consacrata da Sua Eccellenza Reverendissima Niccolò Sozzifanti, vescovo di Pistoia e Prato, tra il giubilo generale del numeroso popolo presente. Era all’epoca la più grande chiesa costruita fuori delle mura di Pistoia, come ebbe tra l’altro a dire l’estensore del verbale della Visita Pastorale del 1873.

La chiesa, di impianto basilicale, si sviluppa su tre navate, con transetto e profondo coro, su disegno dell’architetto Bernardo Bernardini da Pescia, lo stesso della chiesa di Santa Maria a Quarrata. Tutto quello che fu possibile recuperare venne reimpiegato nella nuova costruzione – per non parlare del crocifisso ligneo, la cui presenza è attestata già nel 1575, tramite storico e spirituale tra i due edifici. I lavori furono finanziati da due lasciti testamentari, quello di Carlo Masi e di suo zio Giuseppe, del 1866 e 1868. L’ammontare complessivo devoluto dai Masi era di 39.000 lire, una cifra cui vennero aggiunti i ricavati di diverse questue raccolte per l’occasione; particolarmente significative furono le donazioni della gente, per la stragrande maggioranza costituite da poche lire ciascuna. Vero motore dell’operazione fu il priore dell’epoca, Paolo Magni, e la vedova di Giuseppe Masi, Annunziata Fineschi nei Masi, che accompagnò l’esborso effettivo dei soldi.

La prima pietra venne gettata nei fondamenti dal vescovo di Pistoia e Prato Enrico Bindi; era il 17 agosto del 1869. I lavori si protrassero per tre anni, e tutti gli abitanti del paese contribuirono prestando gratuitamente la propria manovalanza, mentre alcune delle più importanti famiglie, come i Palandri, i Mangoni e i Melani, si adoperarono con ulteriori donazioni per i lavori in esecuzione, in particolare Bernardino Melani e la moglie Adelaide Berti Melani. Oggi, trascorsi 150 anni da allora, la popolazione di San Piero dovrebbe essere riconoscente per tutto il lavoro, la fatica e l’impegno profuso dai suoi antenati nel passato. E potrebbe magari chiedersi che cosa sia rimasto oggi dello spirito di comunità dimostrato allora, visto che la vecchia chiesa venne demolita tra l’altro perché troppo angusta per l’affluenza massima dei giorni di festa, mentre oggi, prima di lamentare la crisi delle vocazioni, ci troviamo a contare i banchi vuoti la domenica. Tenendo a mente tutto questo, la parrocchia non mancherà di celebrare adeguatamente il traguardo raggiunto, tutti pronti a farsi sentire dalle pagine del grande libro della storia locale, per quelli che ci saranno nel 2172.

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