L’isola di Uait …e gli indimenticabili anni ‘60 e ‘70

L’isola di Uait …e gli indimenticabili anni ‘60 e ‘70

di Piera Salvi

febbraio 2012

“C’erano una volta sette ragazzi, che si divertivano a passare le loro serate suonando e cantando le canzoni della loro gioventù”. Inizia così la storia della band “L’isola di Uait” (sì avete letto bene, proprio Uait!), ragazzi che anche crescendo, anche dopo gli …anta, hanno conservato “negli occhi il blu della gioventù”, come cantavano i “Dik Dik” nella loro celebre canzone “L’isola di Wight”, lanciata negli anni Settanta. Diversi anni fa, riscoprendo le passioni dei loro anni verdi, i sette ragazzi si misero di nuovo a suonare. Niente di serio: <<Una cosa così, tanto per passare il tempo>>. Finché, una sera, i loro amici li convinsero a suonare durante una cena, ma era <<così, tanto per divertirsi>>. E i sette ragazzi si divertirono e fecero divertire e sognare anche il pubblico. Un pubblico di amici, è vero, ma ben sufficiente a far capire che la cosa funzionava. Da lì è iniziata una serie ininterrotta di serate e successi, che non accennano a finire. Ancora oggi, dopo anni di concerti, vivono felici e contenti suonando e cantando per ogni dove e da sette membri sono diventati pure dieci. Suonano interamente dal vivo ed offrono agli spettatori un mix tra musica e storia molto originale.

Il repertorio spazia tra gli autori e gli interpreti più importanti della musica degli anni ‘60 e ‘70: “Nomadi”, “Battisti”, “Dik Dik”, “Pfm”, “New Trolls”, “Camaleonti”, “Celentano”, solo per citarne alcuni. Brani che hanno fatto sognare e continuano a entusiasmare intere generazioni. Canzoni, a volte dimenticate, tra le più famose dell’epoca, in un susseguirsi di piacevoli sorprese che coinvolgono lo spettatore che, spesso, si ritrova a cantare insieme a loro. Buona musica, molto apprezzata anche dalle giovani generazioni, che coinvolge perfino gli adolescenti, condita con un pizzico di nostalgia, irresistibile per chi ha qualche capello bianco… E nel presentare i brani raccontano anche qualche particolare della storia della canzone, del suo autore, dell’interprete e in qualche caso anche della storia culturale e sociale di quegli anni. Hanno raccolto molte centinaia di diapositive rappresentative dell’epoca che, proiettate durante le serate, ripercorrono per flash fatti e personaggi.

La band è composta da Massimo Panerai (chitarra e voce), Fabrizio Magazzini (chitarra), Alessandro Baroncelli (tastiera e voce), Claudio Tiezzi (chitarra, armonica e voce), Fabrizio Rossi (tromba), Giampiero Gai (sax), Simone Gori (trombone), Maurizio Ricasoli (basso), Mauro Tosetti (percussioni) e Giorgio Brizzi (tromba). Dal 2003 ad oggi, hanno collezionato un susseguirsi di successi, dalle varie esibizioni al “Giugno aglianese”, alla “Notte bianca” quarratina, le numerose feste in piazza e nei circoli, nell’area pistoiese e fuori provincia, fino alla Costa Etrusca e in Provenza. Memorabili i concerti con l’orchestra classica “Musica omnia” e con il gruppo bandistico “I Tigrotti”. E un bel giorno, tra gli elogi dei tanti fans, sono arrivati anche i complimenti dei “Dik Dik” e potete immaginare la gioia: <<Un motivo in più>> dicono <<per continuare a suonare, ancora più felici e contenti>>.

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