di Marco Bagnoli. Foto: Gabriele Bellini.
settembre 2025
Andrea Pastacaldi era un ragazzo di Agliana come tanti, come tanti diplomato ragioniere e perfettamente inserito nel tessuto sociale del suo paese. Ma un giorno del 2010, poco prima dei trent’anni, decide di cambiare vita, e la cambia. Parte, se ne va in Australia per un anno. Con lui la voglia di scoprire un mondo diverso, e il suo amico Rossano, per dividere un furgone adibito a camper e girare il continente. Resta un anno col Working Holiday Visa, il Visto-Vacanza-Lavoro per l’Australia, all’epoca valido fino ai trent’anni, che ti consente di stare nel continente per un anno per cercare lavoro, studiare o anche solo viaggiare. Il viaggio con Rossano finisce, l’amicizia resta, l’avventura prosegue. La legislazione australiana permette infatti agli stranieri presenti sul proprio territorio, di richiedere un permesso permanente nel caso in cui un’azienda locale accetti di fare da sponsor, di garantire cioè un lavoro stabile, “mettendoci la faccia”. E dopo due o tre anni è possibile richiedere un visto permanente, e dopo un anno di questo visto, allora puoi richiedere la cittadinanza australiana.
E questo è stato il percorso di Andrea, che trova uno sponsor nel settore lavorativo del babbo, il fabbro di Agliana Mauro Pastacaldi, una vecchia conoscenza di Noi di Qua, e dimostra le proprie capacità nel maneggiare gli attrezzi maturata ad hoc nel corso del suo ultimo anno in Italia. Col visto permanete in pugno Andrea è libero di fare quello che vuole, e allora apre una propria azienda a Perth, un’agenzia che si occupa di consulenza per quanti vogliano arrivare in Australia, la Point Break Australia – e chi meglio di lui poteva occuparsi di questo? Si specializza in visti per studenti internazionali, per studiare, fare un corso di inglese o trovare lavoro. Andrea fa consulenza e consiglia il percorso migliore alle loro aspirazioni, occupandosi della richiesta del visto opportuno, un lavoro che con gli anni è diventato sempre più complesso. Adesso nell’agenzia lavorano in cinque, e parlano quattro lingue, allargandosi oltre la quota di italiani, che pur rimangono una fetta cospicua della clientela. Negli ultimi mesi hanno assunto una ragazza di Agliana, Azzurra, che lavora a distanza direttamente da casa sua.
Gli anni passano, e il 2023 arriva: è l’anno in cui Andrea viene insignito del titolo di Cavaliere della Stella della Repubblica dal Presidente Sergio Mattarella, onorificenza che gli viene consegnata dall’allora Console italiano a Perth, Nicolò Costantini. Andrea era incredulo: il riconoscimento premia la sua attività per la comunità di italiani all’estero. E non per il suo lavoro, ma per quello che ha fatto ancor prima di aprire la sua agenzia, quando cercava di organizzare occasioni di incontro per i ragazzi italiani lì a Perth. Perché in Australia la gente è cordiale e amichevole, ma è come se mancasse quella familiarità tipica del paesino di provincia italiano, dove vai al bar o al circolo e ti senti a casa. Là per uscire la sera ti devi proprio mettere d’accordo per telefono, a noi basta arrivare in piazza e trovi qualcuno. Programmazione versus Spontaneità. A Fremantle esisteva l’Italian Club, fondato forse settant’anni fa, un club che sembrava il punto d’incontro ideale per gli italiani nel territorio, con bar, palco per suonare e addirittura un campo da bocce.
Perth si stima abbia 200.000 italiani e italo-australiani, all’interno di una popolazione complessiva di due milioni e mezzo di abitanti, quindi non pochi. E questi italiani hanno contribuito con le loro mani alla costruzione del paese, essendo molti nel settore edile. Poco alla volta, queste occasioni di incontro, fatte di un biglietto di ingresso per cenare e per la musica dal vivo, si sono spostate in altri locali della città, sempre più grandi e prestigiosi. Il primo evento era una pizzata tra amici, ma alla seconda serata arrivarono 400 persone. Insomma, l’idea piaceva, era l’idea vincente, e così oggi, grazie alla passione di Andrea, abbiamo Made of Italy, la più grande comunità di Italiani nella Western Australia. Dall’italianità più genuina dei primi appuntamenti, fino ad eventi più propriamente culturali, con proiezioni di film e documentari, storia e politica, promuovendo anche artisti italiani che vivono in Australia, mettendosi anche in relazione col Museo Nazionale della Western Australia, col Consolato italiano e altre realtà associative italiane, e le stesse autorità governative locali si sono interessate, proprio per interagire con la comunità italiana.
A questo punto sarete interessati pure voi, per scoprire l’Italia nel cuore dell’Australia, e chissà, forse anche un po’ di Australia al centro della vostra anima.




