Appunti di redazione

Appunti di redazione

di Giacomo Bini

maggio 2013

Un gruppo di genitori prende zappa, rastrello e tagliaerba e passa il sabato e la domenica a sistemare il giardino della scuola dell’infanzia frequentata dai propri figli. I commercianti del paese contribuiscono con materiale e aiuti in denaro. Succede a Montale e la notizia fa riflettere.

Da una parte c’è un Comune che, per mancanza di soldi, non riesce a fare la manutenzione dei giardini delle scuole e dall’altra, c’è una cittadinanza che invece di limitarsi a protestare si rimbocca le maniche. Di norma dovrebbe essere l’ente pubblico a intervenire laddove il privato da solo non riesce a farcela,  invece in questo caso sono i privati-contribuenti che corrono in soccorso dell’ente pubblico in difficoltà e ad esso si sostituiscono anche nei servizi che gli competono.  Del resto la cosa pubblica è di tutti e quindi un giardino scolastico a posto, sicuro e accogliente per i bambini, val bene una sudata nel fine-settimana. Ma il gesto di quei genitori, simile a tanti altri contributi che le famiglie offrono per il buon funzionamento delle scuole, vuole anche essere un avviso agli amministratori: attenzione, le scuole devono stare in cima alle preoccupazioni e agli investimenti.

«Il luogo dove i nostri figli trascorrono gran parte del loro tempo» dicono i genitori «deve essere ordinato e sicuro». E non è solo una questione di sicurezza, aggiungiamo noi, ma di civiltà e di educazione. Di civiltà, perché per un paese, grande o piccolo, vale il motto: dimmi che scuole hai e ti dirò chi sei. Una questione di educazione, perché non sono solo gli insegnanti e i libri ad educare, ma anche gli ambienti, gli arredi e le attrezzature. Un’aula stretta e fredda, dove si deve stare col cappotto, un banco troppo angusto, magari vecchio e scorticato, un pavimento sconnesso, un bagno senza carta igienica, un soffitto con infiltrazioni di acqua sono più diseducativi di un cattivo maestro.  Nella piana pistoiese ci sono diverse strutture scolastiche carenti: alla Stazione di Montale ci sono due scuole, materna ed elementare, da demolire e da rifare perché contengono amianto nel tetto e nelle pareti perimetrali, ad Agliana nella scuola media Sestini mancano le aule e anche alla materna e alla primaria si sta andando verso la saturazione. Il Comune di Agliana ha destinato un milione di euro per l’ampliamento della scuola Sestini nel 2013, ma al momento ci si dovrà arrangiare ricavando una nuova aula dalla stanza adibita ad archivio, o dalla sala docenti. A Quarrata sta arrivando finalmente a conclusione, con ritardo rispetto alle previsioni iniziali, la costruzione della scuola materna di via Dante Alighieri. Nella scuola primaria del Santonuovo il refettorio è stato trasferito nella palestra per accogliere una sezione in più. Per l’asilo di via Lippi si va verso l’affidamento dei lavori, probabilmente ad agosto, mentre la consegna era prevista nel settembre 2012.  In compenso, nel piano regionale degli investimenti di impiantistica sportiva per il 2013, è inserita anche la palestra di via Torino che sarà riqualificata. I Comuni spesso hanno pochi mezzi in proporzione all’entità degli investimenti da compiere. Il problema dell’edilizia scolastica è nazionale e magari potrebbe essere alla base di un piano per rilanciare lo sviluppo economico. I genitori che hanno sistemato il giardino della scuola hanno indicato la direzione verso cui convergere gli sforzi: la formazione dei ragazzi, il bene delle generazioni che ci seguiranno e ci giudicheranno.

 

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