Cristiano Spinelli – “il rovo”, il Karate e tutte le passioni di un creativo

Cristiano Spinelli – “il rovo”, il Karate e tutte le passioni di un creativo

di Piera Salvi

marzo 2024

E’ un artista, un creativo d’eccellenza, con passioni che cambiano nel tempo e il “padre” di uno straordinario libro metafora del dolore e della speranza.

E’ Cristiano Spinelli, nato a Firenze, vissuto a Seano fino al 2001, quando sposa Clarissa Tulli e si trasferisce ad Agliana.  E’ l’autore del libro pop-up “Il rovo, una storia spinosa” viaggio alla scoperta del rovo, il cugino povero del roseto. E’ una metafora sulla vita attraverso la magia della natura illustrata con la meraviglia del pop-up. Un libro che nasce nella mente di Cristiano quando nella terapia intensiva neonatale vide il suo secondo figlio invaso da aghi, fili e tubi. «Sembrava un rovo» ricorda Spinelli «e l’idea del libro mi entrò subito nella testa, ma rimase un’idea finché in ospedale, a Roma, la mamma di Agnese, una bimba disabile che era ricoverata, mi raccontò la sua storia.  Mi raccontò del pianto della sua bambina perché non era stata invitata a un compleanno. La donna aveva telefonato all’altra mamma, che aveva confermato il “No” all’invito. Quel “No” mi ha dato l’input. Tornato a casa mi sono messo subito al lavoro. Data la mia professione avevo i mezzi per realizzare il libro. La prima copia è stata data in mano ai piccoli ricoverati all’ospedale Bambino Gesù a Roma. Anche mia moglie l’ha visto per la prima volta a Roma, in ospedale. In quel periodo lei stava in ospedale con Lapo, io a casa con il figlio maggiore, Brando. Poi il libro, come un figlio, ha cominciato a camminare da solo. Clarissa ha seguito la promozione, non avevamo esperienze ma abbiamo avuto richieste di presentazione in tutta Italia. A breve faremo una presentazione a Firenze all’Accademia di grafica e pubblicità dove Clarissa e io ci siamo incontrati. Le presentazioni  sono diverse in base all’età dei partecipanti. Con gli adulti quasi non parlo del libro ma affronto la“storia spinosa”. Tante mamme mi dicono che “Il rovo” è il libro preferito dai loro figli. Un libro pop up è l’anello di congiunzione tra libro e gioco».

Nell’era del digitale, la tecnica pop-up per realizzare “Il rovo” esprime il desiderio dell’autore di ridare nobiltà alla carta, che grazie a quest’arte offre risultati spettacolari, che può essere riciclata e da disegno diventare oggetto. Una forma tridimensionale che invita all’esplorazione, alla riscoperta dei sensi, un mezzo per sviluppare manualità e apprendimento. Cristiano vorrebbe poterlo realizzare anche in braille, per i non vedenti. Spinelli ha ideato, scritto, illustrato, progettato nel pop-up e impaginato “Il rovo”. Ma non si prende meriti: «Non mi considero l’architetto ma il muratore» dice. Il libro è stato realizzato nel 2017, quando il piccolo Lapo era ancora in vita. Spinelli racconta anche le difficoltà provate nelle presentazioni dopo che Lapo, a soli cinque anni, era volato in cielo.

Cristiano Spinelli ha conseguito la maturità artistica a Firenze e, sempre a Firenze, il diploma parauniversitario in grafica pubblicitaria e illustrazione editoriale all’Accademia Leonetto Cappiello. Ha esposto i suoi lavori in numerose mostre di pittura e collaborato con importanti case editrici. Sono tantissimi i progetti realizzati, dal 1996, nel suo studio grafico Undergraf a Pistoia, che si occupa di progettazione grafica e comunicazione visiva. La sua passione per le arti visive lo ha portato a sperimentare tutti i percorsi e le tecniche dalla carta, alla scenografia al video. Ha tenuto con successo laboratori, lezioni e corsi di tecnica pop-up ad ogni livello e tipologia di pubblico. Ha curato l’immagine di molte aziende leader in vari settori sul territorio nazionale e internazionale.

Conoscendo Spinelli abbiamo scoperto anche tante altre sue passioni: astronomia, cucina, karate (è cintura nera) e, tra le più recenti, la letteratura americana. «Con il karate ho cominciato perché al liceo artistico» rivela «mi parlavano della gestualità dei samurai, che prima di fare un gesto lo preparavano tante volte. Mi è stato utile nella pittura e nell’affrontare le difficoltà della vita. All’astronomia mi sono appassionato frequentando per un periodo il laboratorio comunale di Agliana. Alla cucina mi sono sempre interessato, anche quando non era una moda come adesso. All’epoca ai corsi di cucina ero l’unico uomo. Quanto ho appreso mi è servito nel quotidiano ma anche nella professione, perché ho scritto e impaginato una rivista di cucina». Ha pure studiato la botanica del rovo che si trasforma grazie all’amore del sole e fa nascere le more nei rami esterni, dove possiamo coglierle. Come i bambini colpiti da patologie gravissime ci regalano i frutti.

“Il rovo” è un libro per bambini e per adulti, che aiuta a superare le diversità e le fragilità umane, senza pregiudizi sull’aspetto esteriore e sugli atteggiamenti: aiuta a capire che donando amore e rispetto al prossimo si diventa più ricchi.

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