Debora Bonacchi – “Il sogno, il silenzio, la nascita”

Debora Bonacchi – “Il sogno, il silenzio, la nascita”

di Piera Salvi

giugno 2014

Il sogno più grande si è avverato: tornare a camminare. Da questo sogno ne sono sbocciati altri: trovare un lavoro, guidare l’auto, il matrimonio, la maternità. «Pur con vari problemi, la mia vita è la dimostrazione che con tenacia e volontà si possono fare grandi cose» dice Debora Bonacchi, la cui storia in passato ha catturato l’attenzione nazionale di riviste, quotidiani e trasmissioni televisive. Non è storia comune la sua: sei mesi di coma a causa di un grave incidente stradale, a 15 anni, una sera dell’ottobre 1985 quando, in motorino, tornava a casa dopo una serata in discoteca. Oggi ha una figlia tredicenne, Penelope. «Vivo la vita a 360 gradi, pur con delle limitazioni» afferma Debora . «Fino alla metà degli anni Novanta tutto questo era un sogno. Quando ero in coma, nessuno mi dava speranze di vita. Ma io ero attaccata alla vita con l’unghia e con i denti e la mia famiglia mi è sempre stata accanto con tanta volontà e speranza. Dal Duemila sono tornata a vivere pienamente, pur con dei limiti, e grazie alle continue riabilitazioni e interventi chirurgici, che non sono ancora finiti».

Dopo il risveglio dal coma, Debora si rimette a studiare, nel 1996 decide di prendere la patente di guida, per essere più autonoma. Lotta con la burocrazia e nel 1999 è patentata. Nel giugno 2001 celebra il suo matrimonio da favola. Nel 2002 l’attività che da tempo svolgeva nella biblioteca comunale di Agliana (prima come volontaria e poi con una borsa lavoro) si trasforma in contratto di assunzione. Il massimo coronamento dei suoi sogni è stata la maternità, con la nascita di Penelope. Proseguono anche i piccoli miglioramenti, sempre conseguenti a terapie e interventi chirurgici. «Quando il mio matrimonio è finito» racconta Debora «si è spenta una luce ma è rimasto acceso il faro di Penelope. Ho continuato a sognare ed ho visto altri desideri realizzarsi, come la pubblicazione del mio libro, nel 2007. Desideravo mettere a disposizione degli altri la mia esperienza, come segno di speranza per chi ne ha bisogno. Volevo lasciare la mia testimonianza. Ogni volta che mi domandavo: perché io sono rimasta in vita e altri no? La mia risposta era che dovevo testimoniare la mia esperienza».

Il libro autobiografico di Debora è “Il sogno, il silenzio, la nascita” (Aulino editore). In quelle pagine, dove negli anni l’autrice ha fissato le sue sensazioni, tra i tanti momenti difficili superati, scopriamo anche il grande valore delle piccole cose: pulire la casa da sola, aprire la finestra e respirare l’aria. Troviamo la voglia di vivere. Dall’incontro con Maura Salvi è nata una fusione di entusiasmi che ha portato alla realizzazione del progetto “Il valore della vita”, attuato in collaborazione con l’associazione “La bottega delle maschere”. E’ stato realizzato uno spettacolo tratto dal libro (con la stessa autrice in scena) che successivamente si è prestato a molte trasformazioni ed è uscito dai teatri diventando uno strumento per progetti didattici nelle scuole, sensibilizzando giovani e adolescenti sul valore della vita: dall’istituto Capitini di Agliana alle province di Siena e Livorno.

La forza di Debora è anche nella musica, che l’ha sempre accompagnata e aiutata nel ritorno alla vita. «La vita è musica comunque vada» è il suo messaggio. «Dobbiamo andare avanti, senza lasciarci arrestare dalle cose negative. Anzi, dovrebbero essere un incentivo per darci maggiore forza».

 

1 commento
Scrivi un commento

Per pubblicare un commento devi primaautenticarti.

Social Network

facebook

 
Help & FAQ

Se ti occorre aiuto consulta le "domande frequenti (FAQ)"
Frequently Asked Questions (FAQ) »

Contatti

Telefono: + 0573.700063
Fax: + 0573.718216
Email: redazione@noidiqua.it