Le antiche strade di Montale e Agliana in una nuova pubblicazione

Le antiche strade di Montale e Agliana in una nuova pubblicazione

di David Colzi. Ph: Riccardo Logli

giugno 2025

Campioni di Strade della Comunità del Montale – 1826” è un libro molto interessante uscito da poco e presentato a Villa Smilea lo scorso maggio. A scriverlo sono stati lo storico montalese Andrea Bolognesi e la professoressa Siria Panichi, laureata in archeologia medievale. Il volume è stato realizzato grazie all’Auser Montale odv, con il contributo della Fondazione Caripit e con il patrocinio del Comune di Montale.

Prima di entrare nel dettaglio, va subito precisato che il titolo non deve trarre in inganno, in quanto non si tratta di una ricerca finalizzata solo al paese menzionato in copertina, perché, come molti sanno, prima del 1913 il comune di Agliana non esisteva, e la pertinenza di Montale arrivava fino a Ferruccia. La frazione anche allora era divisa dal fiume Ombrone che ne assegnava una parte a Quarrata, anzi, al comune di Tizzana.

«La nostra pubblicazione non è un qualcosa di freddo, un semplice elenco di strade, ma è un racconto vivo e vivace, che ci permette di far conoscere di più le nostre comunità e di tracciare le coordinate della nostra identità paesana» precisano gli autori. E seguendo l’intuizione di unire il passato al presente, gli autori, in un paio di anni di ricerche, sono riusciti, incrociando mappe e foto aeree d’archivio, a sovrapporre le vecchie strade con quelle nuove, cogliendo il mutamento del tessuto urbano, che è passato da una realtà rurale ad una industriale. Il lettore, aiutato dalle carte pubblicate nel libro, potrà così scoprire come sono cambiati i nomi, come sono stati deviati i percorsi, oppure come alcune località sono state sconvolte dal cemento (si pensi, ad esempio, a Carabattole in Agliana, con i suoi numerosi fossi addetti ad irreggimentare le acque, oggi completamente scomparsi). E’ poi curioso notare quelle  strade dove erano segnate le case coloniche che le costeggiavano, con il cognome dei proprietari, in modo da usare gli edifici come punti di riferimento, tipo segnaletica stradale. Nei reticoli laterali invece, alcune vie prendevano il nome delle fattorie che raggiungevano, oppure dei luoghi che attraversavano o verso i quali tendevano.

Addentrandosi nelle 118 pagine, è possibile inoltre capire come venivano divisi e gestiti i vari itinerari. Le arterie più importanti, tipo quelle che collegavano la collina alla pianura oppure quelle che conducevano agli snodi principali, erano “a Mantenimento Comunitativo”, cioè la loro manutenzione era affidata al Comune. Altre invece dovevano essere curate dai “frontisti”, ovvero i possessori dei terreni che vi si affacciavano… una buona abitudine che forse dovrebbe essere recuperata. Questo libro ci offre persino una rendicontazione dei fiumi, dei reticoli minori e dei ponti che li attraversavano, così come delle fontane pubbliche. Da sottolineare che tutto quanto detto fino ad ora è facilmente comprensibile e consultabile, grazie ad un indice chiaro e dettagliato che si trova nelle ultime pagine. Insomma, ciò che 199 anni fa era nato come un semplice censimento per il controllo del territorio voluto dal Granducato di Toscana, è diventato nelle mani di Andrea Bolognesi e Siria Panichi uno stimolante strumento di ricerca che ci offre spunti di riflessione sul passato e sul presente, invitandoci non solo a conoscere meglio i nostri comuni, ma anche ad averne maggiore cura.

Il libro è consultabile nelle biblioteche di Montale e Agliana. In alternativa, si può acquistare tramite Auser Montale, ricordando che il ricavato verrà devoluto alla sezione, per le sue attività sociali.

La foto fa riferimento alla presentazione del libro. Partendo da sinistra: Franco Pessuti (presidente Auser Montale), Luca Mannori (Fondazione Caripit), Andrea Bolognesi, Alberto Agresti (archeologo e moderatore della serata) e Siria Panichi.

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