Pizzeria Gina – un pezzo di storia aglianese

Pizzeria Gina – un pezzo di storia aglianese

di Piera Salvi

giugno 2016

Non è solo ripercorrere la storia di un locale tipico, di pizza e calzoni eccezionali, ma è anche una storia di vita aglianese la nostra conversazione con Mauro Bonacchi, il figlio della Gina, che dal 1986 è attivo nel famoso locale di famiglia. La storia che ci racconta Mauro parte da lontano. Sua madre, Gina Colzi, era nata a Montemurlo in una famiglia di mezzadri. Suo padre, Remo Bonacchi, era commerciante di bestiame. «Negli anni Trenta gli zii materni aprirono una macelleria e la mamma portava la carne a domicilio con una bicicletta da uomo» racconta Mauro. «Nel 1948 i miei genitori subentrarono nella bottega di generi alimentari detta del Linti, di Silvio Niccolai, qui in via Magni, un tempo via Aglianese. Questo luogo era chiamato “Le due botteghe” perché accanto c’era la bottega di Fuggero Palandri, entrambe con forno e generi alimentari. Il fatto curioso, in tempi di campanilismo tra San Piero e San Niccolò, soprattutto tra le bande musicali, che scatenavano vere e proprie sassaiole in strada, davanti a “Le due botteghe”, era che le due famiglie di commercianti abitavano al piano superiore delle botteghe e per salire nei rispettivi appartamenti avevano la stessa scala, però noi eravamo nella parrocchia di San Niccolò e i Palandri nella parrocchia di San Piero»

Nel 1952 Gina aprì il bar, dove gli avventori giocavano al fiasco o guardavano la Tv, che all’epoca non era in tutte le case. Il bar disponeva anche di uno spazio attiguo all’aperto. Nel 1962, quando anche lo spazio esterno diventò una sala e il forno a legna era stato trasformato per la cottura della pizza, la Gina iniziò l’attività di pizzeria (allora erano pochissime in zona), diventando un importante punto di riferimento anche per le persone dei comuni limitrofi e per tante generazioni.

«Anche ora» riferisce Mauro «tanti che sono stati qui da ragazzi tornano con piacere». Remo morì nel 1986 e fino a quel periodo anche Gina è stata al forno a legna della pizzeria. Negli anni successivi si ritirò per problemi di salute e morì nel 2001. «Io avevo sempre collaborato con i miei genitori, pur lavorando come ragioniere in un maglificio, ma quando morì mio padre decisi di dedicarmi al locale di famiglia e per mia madre fu una grande gioia» ricorda Mauro. «Non ho mai fatto il pizzaiolo, però ho sempre fatto io l’impasto che conserva la ricetta originaria di mia madre». La pizzeria della Gina è stata ritrovo di sportivi per la presenza nella famiglia Bonacchi di un calciatore professionista: Rodolfo, fratello di Mauro, prematuramente scomparso nel 2007 che aveva disputato anche una partita con la nazionale azzurra, il 18 maggio 1959, contro l’Inghilterra. 

Il bar della Gina ha avuto anche una squadra di calcio: «Dalla quale» rivela Mauro «passò pure l’attuale allenatore della Roma, Luciano Spalletti». Un locale che continua a distinguersi per qualità e tradizione, come testimoniano i vari riconoscimenti ottenuti e dove le foto appese alle pareti, raccontano una storia indimenticabile nella vita di tanti aglianesi. 

 

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