Progetto Chernobyl

Progetto Chernobyl

di Piera Salvi – foto: Adriano Tesi

Agosto 2012

Dal 1999 è attivo ad Agliana il “Progetto Chernobyl” per soggiorni di risanamento di bambini che vivono in Bielorussia, dove è ancora alto il livello di radioattività in seguito al grave incidente nucleare del 26 aprile 1986. Sono più di novanta i bambini ospitati fino ad oggi dal “Comitato progetto Chernobyl” e oltre venti le famiglie coinvolte. <<L’anno prossimo arriveremo a cento bambini accolti>> riferisce il coordinatore Aldo Tonioni. <<Ho conosciuto questo progetto attraverso Legambiente Prato con il quale collaboravamo. Nel 1999, abbiamo dato vita a questo progetto ad Agliana con il supporto dell’allora assessore Valentina Sardi. In seguito abbiamo proseguito collaborando con l’associazione “Verso est” di Bergamo>>. I bambini bielorussi trascorrono il mese di luglio ospiti di famiglie aglianesi (negli ultimi anni hanno aderito anche due famiglie di Quarrata), partecipano ai centri estivi del comune di Agliana ed alle varie attività di divertimento e socializzazione con le famiglie. <<Si tratta di soggiorni di risanamento>> spiega Tonioni, <<lontano da aree e cibi contaminati dalle radiazioni nucleari. Negli ultimi anni la fascia di età dei bambini ospitati si è abbassata da 9 -13 anni a 8 -10 anni, perché è stato constatato che il beneficio è maggiore, poiché i bambini sono nella fase della crescita che li rende più soggetti ai problemi alla tiroide o alla vista, derivanti dalle radiazioni. Il soggiorno di risanamento porta il livello di radioattività a zero e per tornare ai livelli primari devono passare circa dieci anni>>.

Quali sono le maggiori difficoltà per portare avanti questo progetto? <<In alcuni anni non siamo riusciti a reperire i fondi ed abbiamo dovuto rinunciare all’ospitalità. All’inizio il sostegno veniva da banche e aziende, negli ultimi anni sono le associazioni di volontariato e i privati che ci aiutano. Inoltre noi del comitato organizziamo iniziative di autofinanziamento>>. Le maggiori soddisfazioni? <<Quando sono andato in Bielorussia nel 2009, insieme a mia moglie, per rivedere i bambini che erano stati ospitati il primo anno: avevano ormai venti anni e ricordavano ogni particolare del soggiorno in Italia>>.

La moglie di Aldo è Antonella Tempestini che ammette sincera: <<Quando arrivò a casa dicendomi che voleva dare vita a questo progetto di ospitalità mi venne un tuffo al cuore. Avevo tanta paura. Ma grazie a lui e alla grande relazione che si è creata con le altre famiglie ho continuato, anche se ogni anno vivo in tensione i giorni precedenti all’arrivo dei bimbi>>. Sabrina Bonacchi e Paolo Pieraccini sono stati tra i primi ad aderire e non hanno saltato neppure un anno di ospitalità. <<Avevamo i nostri figli alla scuola estiva e aderimmo con il consenso dei nostri bambini, che oggi hanno diciotto e ventidue anni, rispondendo a un questionario distribuito ai genitori. Non conoscevamo Aldo e neppure il progetto. Fu uno slancio di generosità e fiducia, senza pensare agli ostacoli>>. Cristiana Mancantelli e Roberto Pepe (due figli) sono nel comitato da undici anni. <<Ci ha coinvolto Sabrina>> dicono <<e abbiamo aderito con entusiasmo. E’ un’esperienza che arricchisce genitori e figli>>. Susanna Nieri e Alessandro Lombardi aderiscono da sette anni: <<Nostro figlio Giulio è ancora in contatto con il primo bimbo che abbiamo ospitato>> raccontano. <<E’ un’esperienza bellissima che richiede un pizzico di consapevole incoscienza>>. Stimolati da Sabrina, dal 2008 sono del gruppo anche Laila Andreotti e Federico Rafanelli, sposati dal 2007 e senza figli: <<Questo progetto favorisce l’amicizia anche tra noi famiglie>> dicono. Per tutti è fondamentale il coordinamento di Aldo, l’anima del progetto (contattatelo pure: aldotonioni@virgilio.it). Ma lui, insieme a tutte le famiglie ringrazia le associazioni che collaborano: in particolare “Auser”, “Lega tennis Agliana”, “Il Sarcio”, “Federcaccia” e “Agliana ciclismo”. <<Fondamentale>> aggiunge <<è il supporto del Comune con i centri estivi>>.

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