Il sole è vita, ma…

Il sole è vita, ma…

di Luigi Vangucci

maggio 2013

Il sole illumina e riscalda il nostro pianeta, determina il giorno e la notte e il susseguirsi delle stagioni, fa crescere l’erba e le piante, dà forza ed energia alle nostre case, crea il vento, le nuvole e la pioggia. Il nostro corpo in particolare sfrutta il sole per fissare il calcio nelle ossa per la sua azione sulla vitamina D, per non parlare dei benefici sulla pelle, sul sangue, sull’apparato respiratorio e sull’ansia, migliorando il tono dell’umore.

Ma pensiamo anche agli effetti negativi che potremmo soffrire per i raggi solari. Arriva la bella stagione, le vacanze sono alle porte e su giornali, televisione e radio si leggono e si sentono i soliti falsi miti sull’abbronzatura, perché in realtà i benefici dell’esposizione al sole sono molto inferiori al rischio di sviluppare tumori e alla certezza di fare invecchiare  precocemente la pelle. La parola d’ordine dunque è prendere il sole con moderazione proteggendosi ed evitando le ore più calde. Due le regole fondamentali:

 

1) Non avere fretta ad esporsi a lungo al sole, per dare tempo all’organismo di produrre la melanina sufficiente alla difesa della cute.

2) Scegliere la crema protettiva adeguata.

Nei primi giorni, chi ha la pelle chiara e i capelli biondi, deve usare particolare attenzione e deve usare una crema ad alta protezione, da spalmare almeno quindici minuti prima del bagno di sole. I tipi mediterranei bruni, possono servirsi di protezione media. Tuttavia va ricordato che il rapporto tra sole e tumori della pelle esiste, e che le creme non possono proteggere del tutto. I più frequenti sono i carcinomi basocellulari, spinocellulari e i melanomi.

Prima di terminare, devo parlare anche di un evento legato all’alta temperatura, cioè  “il colpo di calore”.  Questo avviene quando la temperatura ambientale supera quella corporea e si può arrivare all’arresto della sudorazione; così la temperatura corporea si innalza moltissimo (41-43 gradi) e non è più tollerabile per l’organismo. Tale patologia può essere aggravata dall’umidità dell’aria, dalla scarsa assuefazione al caldo (bambini e anziani sono più a rischio), dall’obesità, da una gravidanza, da malattie cardiache, epatiche, renali, respiratorie, dal diabete, dall’ iper e ipotiroidismo.

Sintomi.

All’inizio malessere generale e sete intensa, cefalea e vertigini, cute calda e secca ma soprattutto temperatura altissima con tachicardia e ipotensione. In seguito polso piccolo e irregolare, alterazione dello stato di coscienza disorientamento, coma.

Trattamento.

Bisogna disperdere rapidamente il calore, collocando il paziente in luogo fresco e ventilato; poi rimuovere gli indumenti avvolgendo la persona con lenzuoli bagnati e mettere delle borse di ghiaccio sul capo, collo, sotto le ascelle, nelle pieghe inguinali e sotto le ginocchia. Va somministrato ossigeno (tutto ciò in attesa di essere trasportato in ospedale ). Se l’ambulanza ritarda immergere il soggetto in vasca di acqua fredda controllando sempre i segni vitali (presenza di polsi periferici e respiro).

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