di Marco Bagnoli. Foto: Gabriele Bellini

marzo 2024

Si chiamano Irene e Sofia Quadrino, hanno ventisei e venticinque anni e sono pallavoliste da sempre. Ha iniziato Irene, quando intorno ai cinque anni aveva qualche chiletto in più: il pediatra propose una scelta, o la dieta o lo sport. E sport fu, la pallavolo. Irene inizia così a frequentare i corsi del Volley Aglianese, e tutto sembra filare liscio. Ma un bel giorno ecco che si ritrova in squadra la sorella più piccola, Sofia. All’inizio la situazione non piaceva molto a Irene, perché le sembrava che venisse così compromesso il suo momento di totale libertà, la pallavolo appunto. Col tempo, certo, questa sua prima reazione arriverà ad una maturazione, e oggi entrambe le sorelle sono concordi nel riconoscersi come una risorsa reciproca, come qualcuno su cui si può veramente contare. E la società Volley Aglianese può vantare anche altre cinque sorelle tra le giocatrici.

Come tutti gli sport, anche la pallavolo ti insegna soprattutto a crescere, e Sofia se ne è resa conto direttamente, al momento di allenare delle bambine tra gli otto e gli undici anni. La vera crescita è inoltre quella cui sono destinati i genitori, perché il tempo dello sport è anche un tempo sano lontano dagli smartphone, ma anche lontano dalle troppo rassicuranti mura domestiche. Sta ai genitori, insomma, allenarsi a lasciar andare sempre più i figli che crescono.

E allora i genitori di Irene e Sofia come sono? La mamma Letizia ha a suo tempo praticato la ginnastica artistica, mentre babbo Salvatore si dedicava agli sport più disparati, dal calcio all’atletica. La pallavolo consente di scaricare le tensioni di tutti i giorni anche perché Irene e Sofia, rispettivamente libero e attaccante ricevitore, si allenano per tre ore quattro giorni alla settimana, oltre alla partita del weekend. Quindi l’insegnamento principale che ti da lo sport è quello di imparare a mettere impegno in quello che si fa, sul campo e nello studio. E di nuovo, Irene e Sofia non predicano al vento, ma sono in dirittura di arrivo per la laurea, Irene in Medicina, Sofia in Biologia Molecolare dopo la Laurea triennale. Di nuovo, le due sorelle vanno avanti per binari paralleli, a tratta coincidenti. Come i loro caratteri, del resto: Irene più riflessiva e pacata, Sofia più aperta ed estroversa. Queste loro caratteristiche sono di insegnamento costante nelle loro vite, rivelandosi di volta in volta da esempio nei momenti di agonismo, o nella concentrazione dello studio.

E allora andiamoci sul campo: la pallavolo è uno sport di squadra, dove l’apporto di ciascuno conduce alla vetta della vittoria collettiva. Ed è assolutamente essenziale riuscire ad apprezzare il senso del gioco come momento al di fuori della quotidianità. Ma certo Irene e Sofia vogliono pure vincere, e il corretto agonismo per prevalere sul campo è senza dubbio un altro tesoro da scoprire, per una ragazza che si dedica allo sport. Le due sorelle giocano nel Volley Agliana, in C, quindi a un livello medio. Sofia è capitano, e in squadra sono in quattordici; Marco Targioni è il primo allenatore e Martina Spagnoli la seconda allenatrice.

Inutile dire che Irene e Sofia raccomandano caldamente ai genitori di far praticare uno sport ai loro figli. Secondo loro non lo si sottolinea con la dovuta importanza. Se poi si tratta della pallavolo ancora meglio: è uno sport un po’ più sereno del calcio, dove talvolta i genitori danno il peggio di sé. La pallavolo, che coinvolge tra l’altro molte ragazze, è una valida occasione per lasciare che i figli imparino a confrontarsi, da soli, con un mondo fatto di regole e di limiti: insomma, il mondo reale.

Arrivano quest’anno i quarant’anni dell’A.S.D. Volley Aglianese. E siccome oggi i quaranta sono i nuovi trenta, possiamo dire che si tratta di una società matura, ma sempre giovane. Niente che ci sorprenda, dal momento che all’epoca, nel 1984, furono proprio alcune ragazze delle scuole medie Bartolomeo Sestini a dare inizio a tutta l’avventura. Queste ragazze, appassionate della pallavolo, coinvolsero i loro genitori a unire le forze per mettere su un gruppo dirigente, insomma, per far nascere una vera e propria società sportiva. Al vertice del sodalizio, ora e sempre, è il Presidente Luciano Bonacchi. I vari dirigenti si sono succeduti nel tempo, e così i rappresentanti del Comune di Agliana, e le istituzioni scolastiche, che non hanno mai fatto mancare il proprio sostegno allo sport e alla vita comunitaria, ciascuno prezioso e competente nel percorrere il suo tratto di strada al fianco della società. A giugno i festeggiamenti, nel frattempo i risultati sul campo ci tengono col fiato sospeso. Ed è bello così.