Sowet e Maac – street artist

Sowet e Maac – street artist

di David Colzi. Foto: Gabriele Bellini

marzo 2024

Con il loro murale dedicato a Vannino davanti a casa sua a Le Querci, i giovani artisti Sowet e Maac hanno avuto una certa risonanza a livello provinciale; così abbiamo deciso di incontrarli nel loro quartier generale a Montale, in via Giordano Bruno e, come spesso accade, fra un discorso e l’altro, abbiamo scoperto un intero mondo… pieno di colori.

La prima cosa curiosa è che il loro studio, debitamente affrescato, viene condiviso con altri tre giovani artisti; ma, come ci fanno sapere Sowet e Maac, la loro porta è sempre aperta, e non solo per scambi di idee con altri pittori. Qui infatti, come accade in altre realtà di respiro più internazionali, vengono ospitati street artist e writer di passaggio da tutto il mondo, tramite il passaparola tipico delle comunità artistiche.

Invece su questi due ventenni, i cui veri nomi sono Francesco Principato e Miguel Angel Caio, scopriamo che sono un duo artistico da circa un anno, la cui conoscenza però risale ai tempi del Liceo artistico di Pistoia, dove è cresciuta la stima reciproca. E nonostante collaborino da poco, il loro portfolio clienti è già di tutto rispetto. Noi iniziamo segnalando il lavoro più imponente e strutturato, ovvero quello per l’azienda GAB Group di Campi Bisenzio, dove sono state dipinte una parete esterna e cinque interne. Segnaliamo poi il muro esterno di un istituto comprensivo a Pristina, in Kosovo, dal titolo: “Giustizia”. L’opera è stata patrocinata dall’ambasciata americana in Kosovo. Tornando dalle nostre parti, suggestivo è il muro dipinto per il rione Cervo Bianco di Pistoia con un grande ritratto femminile in costume medievale. Avvicinandoci ancora di più a casa nostra, rammentiamo lo splendido volto dell’arcangelo Michele, realizzato appunto nella frazione di San Michele ad Agliana.

Per quanto riguarda il murale di Vannino, Miguel ci spiega che è stato realizzato sulla parete esterna di casa dei suoi genitori e lui lo ha voluto come omaggio all’amico Alessandro, ad un anno esatto dalla sua morte. «Abbiamo cominciato così, per sfizio nostro. Poi la gente ha iniziato a fermarsi, a fare domande e foto, che sono circolate sui social. Da lì è nato tutto l’interesse. Ovviamente la nostra arte è fatta per essere vista gratuitamente da più persone possibili, ma non ci aspettavamo tutta questa risonanza»  dice Miguel.

Guardando i loro lavori ci stupisce che ciascuno, anche il più impegnativo, venga realizzato in appena qualche giorno, segno che nonostante la giovane età, Sowet e Maac vantano una tecnica ed un affiatamento fuori dal comune. Avvicinandoci alle pareti si apprezza particolarmente la freschezza del segno, unita alla finezza dei dettagli; questo, dicono, è il risultato della fusione delle loro singole peculiarità, diverse ma complementari. Altra loro caratteristica è la generosità reciproca, nel concedersi spazio a vicenda. A riprova di questa visione in cui conta l’opera e non i singoli protagonismi, Sowet e Maac ci rivelano che al bisogno, in corso d’opera, è capitato addirittura che abbiano invitato un collega per realizzare alcuni particolari, come nel murale di Vannino. Qui è intervenuto uno street artist di Firenze, Tommaso Mannucci, in arte Mono_graff. D’altronde, un muro non è una tela, quindi ogni superficie è diversa e all’occorrenza bisogna arrangiarsi o modificare un pochino il bozzetto iniziale, lasciando che il flusso del lavoro porti dove vuole, abbandonandosi al “freestyle”, ovvero all’estemporaneo.

Per il futuro, i nostri Sowet e Maac, fra un festival internazionale di street art e l’altro in giro per il mondo, continueranno a proporre la loro arte ad enti e privati. Voi cercateli in giro; tanto quando saranno a lavoro, si faranno sicuramente notare!  

sowetmaacstudio@gmail.com

       

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