Appunti di redazione

Appunti di redazione

di Giacomo Bini

dicembre 2012

Marcello Innocenti è un ottantenne di Montale che non si è fatto portare via il portafogli da due scippatori. Lo avevano seguito dopo un prelievo al bancomat, lo avevano ingannato con il trucco dello specchietto retrovisore rotto e stavano per strappargli di mano il portafogli, ma lui non lo ha mollato, anche a costo di farsi spingere a terra e di ferirsi al volto. E’ stata la terza notizia più visitata sul sito internet del quotidiano La Nazione, appena dietro quella sulla bomba d’acqua e i danni del maltempo. Tanto interesse per un piccolo episodio di cronaca locale si spiega perché i lettori hanno visto nel gesto di Marcello un atto di resistenza, una ribellione alle avversità, in ultima analisi un segno di speranza, perché lui ce l’ha fatta e quindi anche noi ce la possiamo fare. Gli scippatori lo avevano individuato come un bersaglio facile: anziano, quindi debole. Ma avevano fatto male i loro conti. Le mani di Marcello sono quelle di un lavoratore, grandi e forti, hanno maneggiato casse di filato per una vita e quando il giovane scippatore ha afferrato il portafogli, quelle dita robuste non hanno lasciato la presa, hanno dato uno strattone e il portafogli è volato in aria con tutti i soldi e il resto che c’era dentro.

Anche noi oggi avvertiamo che ci viene strappato qualcosa; il lavoro, il benessere, la fiducia nel futuro. Ma anche noi, come Marcello, non dobbiamo rassegnarci al vento contrario, dobbiamo avere le mani forti e dare uno strattone. Quei soldi che volano per aria, anziché finire nelle tasche degli scippatori, sono il segno che si può sparigliare, rompere l’inerzia e cercare un vento migliore. Certo, non ci sono garanzie di successo e la reazione può comportare anche qualche rischio. Marcello è stato spinto a terra, si è procurato delle lievi escoriazioni e poteva andargli anche peggio. Ma è anche vero che non è restato solo, nella sua piccola battaglia contro l’ingiustizia. E’ accorsa gente che l’ha aiutato, i vicini l’hanno accolto in casa loro, tutti si sono dati da fare a raccogliere i soldi e i documenti caduti dal portafogli e non si è perso un centesimo. Il coraggio è stato premiato dalla solidarietà. Una storia a lieto fine. E di questi tempi ce n’è tanto bisogno. La cronaca locale riesce talvolta a cogliere attraverso piccoli fatti alcune esigenze profonde della gente.
Per questo Noidiqua, continua a raccontare persone e storie della nostra terra, con semplicità e senza troppe pretese, contando sempre sulla benevolenza e la pazienza dei nostri lettori.

Cerchiamo di proseguire sulla strada tracciata da Giancarlo Zampini. Non è facile, perché lui aveva una capacità comunicativa, un istinto unico per trovare notizie e personaggi, un amore per la sua terra davvero ineguagliabili. Quello che ha lasciato, non è un testimone facile da prendere. Ma dobbiamo farlo. Anche per lui, per tenere vivo il suo ricordo. Perché crediamo che quando Noidiqua entrerà in ogni casa, “in punta di piedi” come diceva lo Zampa, il pensiero di tutti correrà all’unico vero direttore.

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