Restaurata la chiesa di San Michele

Restaurata la chiesa di San Michele

di Piera Salvi

marzo 2018

Da qualche mese è tornata a nuovo splendore la chiesa parrocchiale di San Michele, dopo un importante intervento di restauro, che è stato completato con un nuovo impianto di illuminazione e un nuovo impianto di riscaldamento.

Il restauro è stato inaugurato il 25 novembre con la presenza del parroco, don Rodolfo Vettori, del sindaco di Agliana, Giacomo Mangoni, di Marco Giunti in rappresentanza della Fondazione Cassa di Risparmio di Pistoia e Pescia (che dato un determinante contributo per la realizzazione dei lavori), l’architetto Pier Gino Mangoni (che con l’ingegnere Ernico Mangoni ha progettato e seguito l’opera), Paolo Bini che ha curato le ricerche storiche e le due restauratrici, Elena Bartolozzi e Cristina Napolitano che hanno curato il restauro delle parti pittoriche sul retro dell’altare maggiore e sul soffitto. Sotto la supervisione della Sovrintendenza, sull’edificio sono stati fatti interventi strutturali e conservativi, fra cui il rifacimento del tetto dove c’erano infiltrazioni d’acqua, oltre alla ritinteggiatura esterna e interna; in più ai lati dell’altare maggiore sono stati riportati alla luce due angioletti. Nella chiesa di San Michele non ci sono opere di particolare valore artistico, ma è comunque un luogo di culto interessante e, da quanto è stato riferito da chi ha eseguito i lavori, sarebbero necessari altri interventi per riscoprire tracce dell’antico edificio.

Della chiesa di San Michele si hanno notizie dal 1081, quando era documentata come San Michele in Vaccareccia ed era annessa alla pieve di Sant’Ippolito in Piazzanese, quest’ultima ubicata in territorio pratese vicino al confine con Agliana. Il crocifisso dietro l’altare maggiore risale al 1600. Nel 1790 fu costruita una nuova chiesa al posto della chiesetta medievale. L’edificio sacro venne poi ampliato nel 1940, realizzando una nuova facciata con le caratteristiche che mantiene oggi. Oltre alla Fondazione Caript, ha contribuito alla copertura delle spese anche la Cei (Conferenza episcopale italiana), attraverso le entrate dell’otto per mille destinato alla chiesa cattolica.

 

 

In basso da sinistra: Paolo Bini, Pier Gino Mangoni, don Rodolfo, il sindaco Giacomo Mangoni e Marco Giunti. In piedi da sinistra, le restauratrici Cristina Napolitano ed Elena Bartolozzi.

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