di Serena Michelozzi
settembre 2025
Amedeo Pippoli è da sempre stato affascinato dalla fotografia: «Fin dagli anni ’80 ho avuto diverse compattine a rullino, le cui foto venivano sviluppate dal fotografo e si potevano vedere solo dopo una settimana. Dopo l’iniziale entusiasmo per l’attesa e la visione, quelle foto insieme ai negativi, finivano in una scatola dentro un cassetto. Un po’ triste? Assolutamente no. Perché aprire quella scatola anni dopo dà il vero senso della fotografia: “un fotogramma eterno mentre tutto scorre”. Ogni immagine, infatti, scaturisce una miriade di riflessioni e ricordi» ci spiega Amedeo, fotografo montalese.
Il nostro Amedeo ama viaggiare con lo zaino in spalla e trovare ispirazione nei luoghi e nelle situazioni che gli si presentano, nonché dagli eventi e dalle stagioni che più lo colpiscono. Predilige fotografare paesaggi, borghi medievali, città e, quando capita, anche la street photography. Amedeo è da sempre innamorato di Venezia e Firenze, città che lo hanno affascinato fin da prima che avesse la sua prima compattina. Osservando gli scatti che Amedeo ci ha gentilmente messo a disposizione a corredo del presente articolo, si può osservare come gli stessi siano surreali e particolarmente evocativi. L’irripetibilità del momento e dell’attimo è insita in ognuno di essi.
La fotografia è cambiata moltissimo negli anni, passando in un batter d’occhio dal rullino al digitale: «Siamo passati dai rullini da 36 pose, con 36 foto in una scatola, al digitale. Oggi scattiamo migliaia di foto, ma la “scatola nel cassetto” è vuota, o contiene al massimo 2 o 3 schede SD che, tra qualche anno, potrebbero non funzionare più. È un’evoluzione che mi fa riflettere» ci spiega Amedeo.
Nonostante il forte ed il rapido cambiamento della fotografia negli ultimi anni, la passione di Amedeo è comunque rimasta immutata: «Continuerò a girare qui nei dintorni, con qualche uscita fotografica insieme al Gruppo “Obiettivi Montalesi“. Mi piacerebbe tornare a Venezia in notturna; ci siamo già stati tre volte, ma ci manca ancora la parte orientale. E magari, in una mezza giornata libera, fare un salto a Firenze in treno. La voglia di catturare nuovi momenti non si ferma mai» conclude il nostro fotografo.






