I problemi di Tobbiana e le possibili soluzioni

I problemi di Tobbiana e le possibili soluzioni

di Giacomo Bini

settembre 2025

I problemi di Tobbiana e le possibili soluzioni sono stati al centro dell’attenzione durante l’estate appena trascorsa con una serie di incontri pubblici molto partecipati, un’interpellanza in consiglio comunale e un’accorata richiesta di aiuto della Pro Loco del paese rivolta a enti pubblici e privati e a tutti i cittadini.

«Il nostro è un grido disperato» scriveva alla fine di luglio la Pro Loco di Tobbiana in un post sul suo profilo facebook «il nostro paese di sta spegnendo a poco a poco». I due eventi che hanno suscitato la preoccupazione della comunità tobbianese sono stati la chiusura dell’ambulatorio del medico di famiglia avvenuta dal primo aprile scorso e la chiusura dello storico mini-market accanto alla casa del popolo. L’ambulatorio si trovava accanto all’ufficio postale e funzionava un giorno alla settimana con la presenza di un medico di famiglia che pagava l’affitto del locale. Una nuova dottoressa, che ha sostituito il collega andato in pensione, ha deciso di non fare più l’ambulatorio a Tobbiana ma di effettuare il proprio servizio solo negli studi di Montale che si trovano sopra la casa della salute di via IV Novembre, dove operano sei medici di medicina generale in convenzione con l’Asl. Negli incontri pubblici sulla questione avvenuti a Tobbiana molti cittadini hanno sottolineato i disagi della popolazione, specialmente quella più anziana e priva di mezzi autonomi di trasporto, costretti a recarsi agli ambulatori di Montale.

La direttrice della Società della Salute dottoressa Silvia Mantero ha spiegato, in uno degli incontri, che i medici di famiglia in convenzione con l’Asl non hanno l’obbligo di effettuare l’ambulatorio in una sede periferica come quella di Tobbiana ma i loro obblighi di orario e di servizio si riferiscono esclusivamente agli ambulatori a Montale. I cittadini hanno chiesto insistentemente anche l’intervento dell’amministrazione comunale anche accollandosi le spese del locale dell’ambulatorio o incaricandosi di individuare un altro locale idoneo.

Al primo degli incontri, avvenuto l’8 luglio, hanno partecipato anche i consiglieri del gruppo di centrodestra in consiglio comunale che successivamente hanno presentato un’interpellanza. Una decina di giorni dopo, in un secondo incontro pubblico, erano presenti il sindaco di Montale Ferdinando Betti e la direttrice della Società della salute Silvia Mantero. In consiglio comunale, nella discussione dell’interpellanza presentata da Greta Cavaciocchi del centrodestra, il sindaco di Montale ha sostenuto la disponibilità del Comune a impegnarsi per trovare una soluzione ma anche il fatto che i medici da lui interpellati avevano detto che non erano disponibili a fare l’ambulatorio a Tobbiana.

Intanto, mentre cresceva la preoccupazione della comunità per l’assenza dell’ambulatorio, veniva al pettine anche l’altro nodo, quello della chiusura del minimarket, avvenuta alla fine di agosto, e della drastica riduzione degli esercizi commerciali nel paese. A Tobbiana infatti restano al momento solo due: la macelleria di Dino Rafanelli che peraltro è in pensione e continua l’attività solo mosso dalla passione e dall’attaccamento per un’attività che esiste da tantissimi anni nel paese, e il forno di Cosetta Biancalani, un altro esercizio che rappresenta una parte della storia della comunità tobbianese. «Stiamo diventando un paese dormitorio» ricorda Dino Rafanelli «una volta nella strada centrale del paese c’erano tre macellerie, cinque alimentari, due cooperative, due panifici e un frutta e verdura».

Il 2 settembre scorso si è tenuta una affollatissima assemblea pubblica, promossa dalla Pro Loco, nel salone “La Roccia” di Tobbiana. Il titolo dato dalla Pro Loco era “Soluzione per Tobbiana” e infatti due proposte. La più interessante è l’ipotesi di creare una cooperativa di comunità per dar vita ad un emporio di paese utilizzando il sostegno e le possibilità di reperire finanziamenti del Gal Montagnappennino. Il Gal (Gruppo di azione locale) è una società consortile senza scopo di lucro che opera nell’ambito dello sviluppo rurale nelle province di Lucca, Pisa e Pistoia, in Toscana. La seconda proposta, avanzata dal sindaco nel corso della riunione, è rivolta al problema dell’ambulatorio e consisterebbe nella creazione di uno “spazio idoneo” al servizio di ambulatorio e ad altri servizi sanitari a cura dell’Asl attraverso la riqualificazione di una parte dell’immobile della casa del popolo in accordo con la Fratellanza Lavoratori Tobbianesi che ne è proprietaria.

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