di Giacomo Bini
giugno 2025
La chiusura del ponte sulla Bure a Pontenuovo, per i lavori di consolidamento della struttura, è durata otto mesi, dal 23 ottobre del 2024 alla notte tra sabato 14 e domenica 15 giugno, quando il ponte è stato riaperto anche se solo a senso unico alternato regolato da semaforo e limitatamente ai veicoli di peso inferiore a 3,5 tonnellate. L’attuale situazione è destinata a durare fino alla fine della seconda fase dei lavori, riguardante la parte sottostante della struttura e in particolare la sistemazione di una spalla lesionata sul lato est della struttura. Sui tempi di questo secondo intervento difficile fare previsioni. Si parla di tre mesi ma il punto interrogativo è d’obbligo, vista la serie di rinvii e di date scadenze disattese che ha caratterizzato la fase dei lavori da poco conclusa. Il primo termine per la riapertura del ponte era stato posto al 20 dicembre 2024, due mesi dopo l’inizio del cantiere, poi è stato spostato al 28 febbraio, poi al 28 marzo e infine “sine die”, cioè senza una data precisa ma con la dizione “fino al termine delle lavorazioni”.
In questo lungo periodo i disagi sono stati enormi e forse la parola “disagi” è anche troppo debole per descrivere l’effetto devastante che ha avuto questa interruzione della strada provinciale montalese, sulla vita di migliaia di cittadini. L’abitato del Pontenuovo è rimasto spaccato in due. Non si poteva andare da una parte all’altra del ponte neanche a piedi. La gente era esasperata e non solo i residenti ma anche i familiari degli alunni della scuola della frazione, spesso residenti in zone di Pistoia dall’altra parte della città. I residenti di Santomato e di Pontenuovo sono rimasti, e sono tutt’ora, senza trasporto pubblico. Gli utenti della provinciale montalese hanno dovuto utilizzare stradine alternative del tutto inadeguate, come quella che attraversa Chiesina Montalese o la via Sopra Bure rimasta a lungo piena di buche e al limite dell’impraticabilità. Gravissimi i disagi anche per i residenti di Chiesina, oppressi dal traffico, e per gli abitanti di Montale che hanno avuto le linee dei bus dimezzate e un allungamento enorme dei tempi di percorrenza per andare a Pistoia.
Le cause dei ritardi sono state molteplici. Dapprima c’è stato il problema dei sottoservizi, linee telefoniche e una condotta idrica con una falla da cui veniva una grossa perdita, che sono emersi solo a cantiere avviato e non prima. Poi la gettata, eseguita finalmente in primavera, non è risultato conforme ai parametri del capitolato ed è stata necessaria una seconda verifica del calcestruzzo. Poi è stato necessario un monitoraggio della spalletta lesionata da parte di un esperto esterno. La lunghezza dei tempi e il mancato rispetto delle scadenze ha minato anche la fiducia dei cittadini verso le istituzioni locali.