Emanuele Giaconi – per tutti “Papìa”

Emanuele Giaconi – per tutti “Papìa”

di Giacomo Bini. Foto: Daniela Paolieri

dicembre 2025

Questo non è un ricordo, ma la constatazione di una presenza viva nella comunità montalese, quella di Emanuele Giaconi, a tutti noto come “Papìa”, deceduto all’improvviso il 19 novembre del 2022 all’età di 61 anni, eppure ancora oggi “sempre con noi” nelle conversazioni, negli incontri tra paesani, al bar, in piazza, negli eventi e nelle occasioni che lo avrebbero senz’altro visto protagonista. Il suo rione, quello della Smilea, ha vinto l’ultima edizione del torneo paesano e subito la vittoria è a lui dedicata e nella festa celebrativa sono state esibite sue foto e scritto il suo nome negli striscioni. Se alla Festa d’Autunno i volontari del Comitato fanno una sosta di un attimo mentre cuociono le zonzelle o i migliacci i loro sguardi vanno a cercare lui, Papìa, magari nell’angolo del vin brulé. Ogni volta che nelle partite del torneo dei rioni viene segnato un gol tutti si aspettano, come è avvenuto per anni, che dagli altoparlanti risuoni la sua voce di speaker a sottolineare la rete con qualche battuta, di quelle lievi e rapidissime, in cui era maestro. Se ci si ferma al bar o in piazza per esercitare l’arte meravigliosa del discorso futile e creativo, quello che rende sopportabile e perfino bella la vita, allora il pensiero corre a Papìa che di quei momenti era il re, perché nessuno come lui sapeva inventare la battuta perfetta, pungente e penetrante, quella che ognuno avrebbe voluto saper fare e che solo lui trovava, immediatamente, con stupefacente tempismo. Anche per questo tutti gli volevano bene e non rinunciavano mai alla sua compagnia. Non c’è infatti nulla di più prezioso di un amico che anche nelle giornate più buie ti garantisce la promessa di un sorriso. 

Emanuele non ha ricoperto ruoli istituzionali o cariche direttive rilevanti, tranne che nel suo rione, ma era parte costitutiva del paesaggio umano e relazionale del paese, perché intorno a lui pullulava allegria ed amicizia e non quella finta dei social, ma quella vera, che richiede la corporeità degli sguardi e dei gesti. “Eterno ragazzo, sarai sempre nei nostri cuori” disse un suo amico del Comitato durante il suo funerale in una chiesa parrocchiale affollata all’inverosimile.

E ora, dopo tre anni, quella facile profezia, si dimostra veritiera, tanto che alla nostra rivista, che abitualmente non ospita anniversari di persone decedute, sono giunte moltissime sollecitazioni dai lettori perché dedicassimo uno spazio a Papìa. Lo facciamo volentieri perché nessuno meglio di lui rappresentava quel “Noi di qua” che portiamo nel titolo. Abbiamo chiesto un pensiero ai suoi amici più vicini, Riccardo Nesi, Palo Vannucci e Riccardo Micheletti che ci hanno inviato queste righe: “Noi possiamo dire che mentre tutti lo conoscevano come persona brillante e simpaticissima in tutte le sue frequentazioni, sia sportive che sociali, per noi e le nostre famiglie è stato qualcosa che è andato oltre. Siamo cresciuti insieme dall’asilo fino a quel triste 19 novembre di tre anni fa. Ci consola il fatto che ancora oggi quando ci ritroviamo, parliamo sempre come se fosse ancora con noi. Il tuo ricordo è sempre vivo e ad ogni occasione ridiamo su cosa avresti detto o fatto. Sempre con noi”.

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