di Marco Bagnoli
dicembre 2025
Lo scorso venti settembre, Francesco Zanzotto Mirone si è qualificato ai prossimi Mondiali di Working Equitation, che si terranno in Spagna nel 2026. Dietro questa notizia c’è molto molto altro, e noi ce lo siamo fatti raccontare da lui in persona, e dalla sua compagna, Sara Lemmetti, che avevamo già incontrato nel 2016.
Per Francesco la passione per il cavallo nasce in maniera del tutto fortuita: semplicemente, i suoi genitori cominciarono ad andare a cavallo, e dai-picchia-e-mena, intorno ai quindici anni lo convinsero a venire al maneggio di Castagno pure lui. Ma la cosa importante è che il cavallo gli piacque tanto, e per giunta fu l’unico della famiglia che abbia continuato a frequentare il mondo equestre. Ha seguito stage e corsi, anche fuori dall’Italia, come Spagna, Francia e Portogallo. Insomma, è una bella storia. Ma c’è di più.
Sara, quand’era ancora più piccola di Francesco, cominciò a sua volta il proprio percorso di avvicinamento al cavallo. All’età tipo di quattro-cinque anni, si ricorda che il nonno la portava sui pony, nella pineta del Lido di Camaiore, dove viveva. Però qui arriva la variante della vicenda, perché il babbo di Sara era invece del tutto contrario ai cavalli, nel senso che ne era intimorito, e non voleva assolutamente che lei vi si avvicinasse, reputando il cavallo molto pericoloso. Fu così che verso i quattordici anni, Sara girava agevolmente in bici o in motorino, con tutti i rischi del caso, e a cinque minuti da casa trovò un posto dove avevano dei cavalli. Era una specie di maneggio, dove dei privati avevano dei cavalli gestiti da una persona di una certa esperienza, ma niente di più qualificato. E subito la fecero salire su un cavallo. Le leggi sulla sicurezza erano ovviamente diverse, una trentina di anni fa, e un istruttore vero e proprio per fare lezione non c’era. Il babbo non lo sapeva, ma adesso sì.
Le storie separate di Francesco e Sara si uniscono come per magia verso la fine del 2011, e proprio nel maneggio “segreto” del Lido. Dopo essere uscita dall’adolescenza, Sara aveva vissuto la sua vita, aveva lavorato in uno studio dentistico per 25 anni, si era sposata ed aveva avuto una bimba. Una parentesi importante, dove però il cavallo, così importante per lei solo pochi anni prima, adesso non c’era. Allora, decise di tornare, tornare là dove tutto era cominciato, al solito posto coi cavalli vicino casa dei suoi. E stavolta c’era anche Francesco. Lui in quel periodo si era trasferito a Tonfano per motivi lavorativi, mentre prima stava a Firenze, dove lavorava con i cavalli. Si era messo a fare tutt’altro, il bagnino, noleggiava le slot-machine, mentre l’andare a cavallo era rimasta un’attività di contorno, in sporadici sprazzi di tempo. A Firenze lavorava presso il centro ippico Groom, in qualità di tuttofare, all’inizio della difficile scalata per crearsi una posizione buona in quel mondo, e dove un po’ gli insegnavano anche ad andare a cavallo. Il maneggio di Camaiore rappresentò per Francesco la possibilità di riprendere i contatti con una passione mai del tutto sopita. Così si trovò a dare qualche lezione di equitazione a Sara: era novembre 2011, e i nostri si conobbero così.
Dopo qualche anno, nel quale iniziarono a lavorare coi cavalli insieme, ecco che la coppia si trasferisce qui a Montale, dove Francesco aveva dei terreni di famiglia. Qui nasce l’azienda agricola Sun Rising, dove all’interno dell’ASD Equitare vengono svolte le attività di doma e addestramento puledri, coi propri cavalli e con quelli di altri proprietari. Qui si trova una scuola di equitazione, dai bambini di quatto anni fino agli adulti di livello avanzato. E poi Sara è opportunamente formata per fare ippoterapia e pet-therarpy, con bambini e ragazzi caratterizzati dalle più diverse patologie, perché il cavallo riesce a trasmettere e ad attivare delle emozioni anche in soggetti particolarmente chiusi. E il cavallo “lo sa”, lo capisce di essere utile, e pure lui impara, nonostante il “caratteraccio” che alle volte potrebbe avere. Dopo l’apertura dell’azienda, sembrava arrivato il momento per Francesco di tornare alle competizioni. Inizia dal Dressage, una sorta di performance della bravura del cavallo nell’eseguire le molte posizioni che il cavaliere ha saputo insegnargli. Insomma, «è quando balla il cavallo», come dice Sara.
Invece Francesco si è diplomato campione in Working Equitation, ovvero sia quel tipo di attività ispirato al lavoro rurale del cavallo, oggi divenuta disciplina agonistica. La gara, che ha disputato in sella al suo Ovest, è suddivisa in quattro prove: Dressage; una gimcana di precisione a ostacoli, da eseguire con la massima attenzione, senza badare al tempo impiegato; poi la stessa gimcana, ma eseguita in velocità; e infine lo sbrancamento coi vitelli, una prova ormai marginale, nella quale uno dei dieci vitelli deve essere allontanato dalla mandria e mantenuto separato, alla maniera dei cowboy o dei butteri.
Francesco è il solo italiano qualificato finora. Al galoppo Ovest! Si va alla Real Escuela Andaluza del Arte Ecuestre di Jerez de la Frontera! Olé!





