di Giacomo Bini. Foto: Gabriele Bellini
giugno 2025
Da Vienna alla Nasa e dalla Nasa a Parigi, in una società che fa ricerca di avanguardia nel campo della memoria quantistica, una delle frontiere più avanzate della scienza e della tecnologia contemporanea.
Filippo Borselli, 35 anni di Montale, è un giovane scienziato ormai proiettato in quel giro internazionale di centri di ricerca dai quali usciranno, e in parte sono già uscite, soluzioni tecnologiche rivoluzionarie e fino a poco tempo fa inimmaginabili. Borselli lavora a una rete di comunicazione, di raccolta e trasmissione dati innovativa, più veloce e più sicura rispetto all’attuale internet, una rete basata sui principi della fisica quantistica, cioè sui “qubit”, ovvero particelle quantistiche, anziché sui tradizionali “bit”. La società Welinq di Parigi, dove lavora, produce una memoria quantistica già commercializzabile e tra le più avanzate al mondo. Quando Filippo ne parla, nello studio della casa di famiglia in una delle sue rare visite a Montale, si esprime con la pacatezza e la chiarezza di chi padroneggia perfettamente una materia molto difficile. Ascoltandolo si ha quasi l’impressione che i processi da lui studiati siano perfino semplici: si tratta di intrappolare un fotone, che trasporta i qubit, e rilasciarlo quando arriva un altro fotone in modo che avvenga un fenomeno chiamato sincronizzazione. I lettori ci perdoneranno l’approssimazione ma solo chi conosce la fisica quantistica come Filippo potrebbe spiegarlo in modo corretto.
Il nostro concittadino ha frequentato il liceo scientifico di Pistoia e poi si è iscritto a fisica all’Università di Firenze dove ha scoperto il fascino della fisica atomica. «Mi ha subito interessato la possibilità di agire sugli atomi con i laser e attraverso questa tecnica la capacità di manipolare gli stati atomici» ci spiega. «Sono stato sempre attratto dall’aspetto tecnologico anche nello studio della fisica». Filippo si è laureato in fisica con il professor Guglielmo Tino, discutendo una tesi che verteva proprio su un interferometro atomico e su un sistema laser ad alta potenza. Dopo la laurea a Firenze, ha studiato per il dottorato a Vienna alla Technische Universitaet della capitale austriaca, dopodiché ha ottenuto un contratto di ricerca ad un centro della Nasa a Pasadena negli Stati Uniti, dove ha trascorso un anno e mezzo prima di trasferirsi a Parigi nei laboratori della Welinq, una società fondata nel 2022 in collegamento con l’Università della Sorbona e specializzata appunto in reti quantistiche.
«Ci sono applicazioni» prosegue il giovane scienziato montalese «nelle quali questa rete basata sui qubit può offrire vantaggi notevoli in termini di rapidità e anche e soprattutto in termini di sicurezza dei dati». Alcuni campi nei quali possono essere utilizzati i computer quantistici sono la ricerca farmacologica, la finanza e l’intelligenza artificiale.
Filippo è stato a Montale pochi giorni, il tempo di abbracciare i genitori e i fratelli, di salutare gli amici e poi è ripartito per Parigi, dove lo attende la frontiera della ricerca e dell’innovazione tecnologica che lo ha sempre affascinato.