I brevi di NOIDIQUA

I brevi di NOIDIQUA

di Giacomo Bini

settembre 2013

 

La Misericordia di Montale ha acquistato una nuova ambulanza, la prima da quando è diventata un ente autonomo rispetto alla Confraternita di Pistoia. E’ un segno di vitalità dell’associazione montalese, che ha sostenuto da sola tutto il peso dell’ investimento di quasi centomila euro. La Misericordia copre il pronto intervento del 118 a giorni alterni e tutte le notti della settimana, oltre ad effettuare i normali trasporti di malati ai centri diagnostici e agli ospedali della zona. «E’ un buon momento per la nostra associazione» dice Massimiliano Pieroni «sia per l’aumento del numero dei servizi, sia soprattutto per l’incremento dei volontari tra i quali negli ultimi tempi sono arrivati anche molti giovani e questa è la notizia più positiva. L’aumento dei volontari ci consente di effettuare anche il servizio di “ordinaria” in parallelo a quello di Asa col 118».

 

Si ripentono ormai frequentemente i furti al cimitero del capoluogo di Montale delle cosiddette “fiamme votive”, che coprono le lampade poste sulle tombe. In certe sepolture i familiari hanno provveduto a ripristinare le lampade trafugate e pochi giorni dopo hanno dovuto constatare un nuovo furto. Non sono serviti a nulla neanche degli espedienti tecnici per fissare meglio le fiamme con viti o con colle, perché i ladri smontano o strappano i supporti. Cresce lo sconcerto e la rabbia dei familiari che sono colpiti non solo nei sentimenti, ma anche nel portafogli perché le “fiamme” hanno un costo che va dagli ottanta ai 140 euro a seconda della grandezza e della forma. I furti sono stati segnalati ai vigili urbani, in municipio e naturalmente ai Carabinieri. «Chiediamo delle misure di sicurezza» dice uno dei familiari «per esempio delle telecamere da installare nel cimitero che possano scoraggiare i ladri». In un primo tempo i furti erano stati ricondotti a episodi di vandalismo ma ora, che sono diventati così frequenti, sorge il sospetto che esista un qualche interesse, magari un commercio illecito delle “fiamme” rubate. Furti analoghi a quelli che si verificano a Montale, sono stati rilevati anche nei cimiteri di Agliana e di Quarrata.

 

“I Montalesi in cucina” è un libro di ricette scritto direttamente dalle persone di Montale che ogni giorno sono alle prese con i fornelli. Il volume, che è stato presentato il 10 settembre alla villa Smilea di Montale, è frutto dell’iniziativa di Fedele Votino, titolare dell’omonimo supermercato, che ha invitato i suoi clienti a proporre una ricetta a loro piacere. Ne è nato un interessante campionario di piatti che vengono cucinati e consumati sulle tavole dei montalesi. Sono un totale di 92 ricette con una prevalenza di primi piatti (31), seguiti da dolci (23), dai secondi (22), dagli antipasti (9) e i contorni (7). La maggior parte delle ricette sono proposte da donne, quelle firmate da uomini sono una decina. Il libro, stampato da Ma.ga.ma edizioni di Pistoia, contiene una prefazione di Bonaldo Agresti, fiduciario della Condotta Slow Food di Pistoia. La raccolta di ricette spazia dai piatti più vicini alla tradizione locale, ad altri provenienti da altre culture gastronomiche, che hanno suscitato l’interesse degli autori e delle autrici. E’ una pluralità di suggerimenti per chi voglia cimentarsi in cucina sia nei piatti più semplici che nelle imprese culinarie più ardue.

 

Per migliorare Montale basta migliorare quello che c’è, accorgersi delle potenzialità esistenti e sfruttarle. E’ questo il messaggio, per certi versi sorprendente, che viene dai quattro giovani, tutti studenti universitari, vincitori del concorso “Montale che vorrei” bandito dal Pd di Montale. Guido Mitidieri di Montale, Lorenzo Torracchi di Fognano, Damiano Nesi di Tobbiana e Daniel Gialdini di Stazione, hanno proposto idee con il carattere comune della concretezza, niente sogni o utopie, non trasformazioni urbanistiche radicali o opere faraoniche, ma indirizzi ispirati da un sano realismo. Eventi musicali e sportivi al Parco dell’Aringhese, itinerari eno-gastronomici in collina, una piazza libera delle auto alla Stazione, la valorizzazione della biblioteca e dei campini liberi per i ragazzi. Ci sono l’ambiente, i parchi, le tradizioni e i prodotti tipici. Attenzione però a non sottovalutare l’importanza di queste proposte, perché nella loro semplicità esse indicano un grande mutamento di prospettiva, quello all’insegna della tutela dell’ambiente e della cultura. Il futuro insomma non è visto nella costruzione di grandi strutture, ma nello sfruttamento dei valori ambientali e storici già presenti.

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