Infermiere di famiglia – un punto di riferimento per la salute di ogni cittadino

Infermiere di famiglia – un punto di riferimento per la salute di ogni cittadino

di David Colzi

marzo 2023

Alla fine del 2018 il Dipartimento Infermieristico ed Ostetrico della Usl Toscana Centro ha iniziato la sperimentazione del modello assistenziale “Infermiere di famiglia e comunità” (IFC) nei territori di Firenze, Empoli, Prato e Pistoia. A riguardo la regione Toscana è stata la prima in Italia. Questi operatori sanitari sono presenti presso le Case della salute/comunità e nei distretti socio sanitari del nostro territorio.

Per fare il punto su questa esperienza nei nostri comuni di appartenenza, abbiamo chiesto un resoconto a tre IFC che lavorano all’interno di questo progetto, ovvero: Simonetta Marinelli – Quarrata, Alessandra Bertini – Agliana e Natascia Luzzi – Montale. Precisiamo che Quarrata ne comprende 7, Agliana 4 e Montale 3.

Inizia la Dottoressa Luzzi che ci dice: «La trasformazione principale è stata sicuramente quella di darci un nome e un cognome che ci identificasse sul territorio in una figura ricca di sfaccettature e protagonista dell’assistenza non solo del malato, ma di tutto il nucleo familiare, andando ad esplorare ed approfondire competenze insite nella professione». La Dottoressa Bertini aggiunge: «E’ molto bello poter dire: “io sono il vostro Infermiere e sarò un vostro riferimento” e dare un numero telefonico aziendale con il quale contattarmi». Quindi le parole chiave sono: presa in carico della persona per una cura globale ed integrata, personalizzazione e continuità delle cure, basate sulla prossimità (l’IFC sono fra le figure presenti sul territorio che più conoscono da un punto di vista geografico, demografico e sociale), equità (questa conoscenza permette loro di garantire a tutti l’accessibilità ai servizi) e proattività (ovvero la capacità di intercettare i bisogni, costruendo la partecipazione attiva degli assistiti).

Un’altra grande novità dell’IFC è la cosiddetta “attivazione secondaria”, come ci spiega ancora Bertini: «Spesso capita di essere “cercati” mentre siamo al domicilio di un utente, dal vicino di casa che ha visto l’auto aziendale parcheggiata, per un problema sanitario di varia natura. A quel punto ci attiviamo e nel caso, contattiamo il Medico di medicina generale, gli assistenti sociali o altre figure professionali».

E chi torna da un ricovero ospedaliero? La Dottoressa Marinelli risponde: «Con il servizio dell’Agenzia Continuità Ospedale Territorio (ACOT), supportiamo la presa in carico anticipata del paziente che viene dimesso al proprio domicilio. Sosteniamo la rete per la continuità assistenziale per poter garantire la risposta al bisogno in cui anche l’IFC è coinvolto». Sul passaggio da ospedale a casa, Bertini precisa ancora: «Lavoriamo in collaborazione con i colleghi dell’ospedale che, contattati da noi, vengono al domicilio dell’utente come consulenti per aiutarci in situazioni particolari, utilizzando la loro competenza specifica. Lavorare con loro è semplice e gratificante». Cure ma anche facilitatori dei percorsi, perché spesso le persone – soprattutto gli anziani – hanno difficoltà a districarsi fra ricette mediche, visite e burocrazie di vario tipo. Non a caso un paziente di Montale ha dichiarato: «Durante il periodo di assistenza, che dura tutt’ora, abbiamo dovuto insieme affrontare e risolvere varie problematiche non solo legate allo stato di salute, ma anche burocratiche, in quanto è stato necessario in più di un’occasione, dipanare matasse che avrebbero potuto interrompere l’assistenza domiciliare ricorrendo a un ricovero».

Insomma, parliamo di un servizio per la salute, utile sotto tanti punti di vista (fondamentale durante la pandemia), che continua a migliorarsi per avvicinare la sanità pubblica alle persone, mettendo in comunicazione i vari protagonisti della salute e del benessere della persona, dai medici agli assistenti sociali, per trovare soluzioni personalizzate per ciascuno di noi.

 

 

Il progetto “Infermiere di famiglia e comunità” è coordinato da:

Dottor Paolo Cellini: Direttore SOC Assistenza Infermieristica ed Ostetrica, zona Territoriale Pistoia Dipartimento Infermieristico ed Ostetrico USL Toscana Centro.

Dottoressa Monica Chiti: Dirigente Prof. Sanitarie, Gestione Infermieristica SOS Pistoia Dipartimento Infermieristico ed Ostetrico USL Toscana Centro.

Dottoressa Paola Panichi: Infermiere Coordinatore Case della Salute della Pianura Pistoiese.

 

Foto inizio articolo, partendo da sx: Alessandra Bertini, Simonetta Marinelli e Natascia Luzzi. Foto sopra: Paola Panichi.

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