Vittorio Votino – fra musica, sport… e gelato!

Vittorio Votino – fra musica, sport… e gelato!

di Marco Bagnoli. Foto: Gabriele Bellini

dicembre 2024

Cercare in qualche modo di definire Vittorio Votino sarebbe comunque riduttivo. Un po’ come in “Uno nessuno e centomila” di Pirandello, anche lui è rispettivamente il figlio di suo padre Valeriano, nella cui gelateria l’Hula Hoop, Vittorio lavora; oppure il nipote di nonno Fedele, lo storico patron del supermercato in piazza Giovanni XXIII. Ma è anche il batterista che picchia da undici anni sui tamburi degli Skiffles, la sua piccola grande rock band. È un cantautore di canzoni proprie, organizza le esibizioni estive di gruppi davanti all’Hula Hoop, ed è perfino un discreto calciatore amatoriale. Allora basta, fa tutto lui, direte voi. E non solo, quello che fa, lo fa pure bene.

Tanto per cominciare, a ventinove anni, trenta a fine dicembre, Vittorio svolge uno dei mestieri più belli al mondo, quello del gelataio. Prende parte solo marginalmente alla produzione vera e propria, ma è in prima fila a dispensare gli imprescindibili sorrisi di cui i clienti sono ghiotti – e anche i gelati, perbacco! È insomma un faticare dolce, il suo, e la sera a casa, magari quando fuori infuria la pandemia, ecco che si diletta a raccontare la sua vita e i suoi momenti talvolta amari. Infatti, intorno al 2017 ha avuto modo di studiare un po’ di armonia e teoria ad un’accademia di musica a Lucca, e al tempo del Covid ha così imparato l’ukulele, oltre a saper strimpellare un po’ di pianoforte. E proprio con l’ukulele Vittorio compone la sua musica, e canta le sue canzoni in giro per i locali, solo alcune volte per ora, ma si farà conoscere, ne è certo. È con questa chitarrina a quattro corde che ha registrato un EP di cinque canzoni, col nome di “Vittorio della gelateria”, e allo stesso modo in questa sera di inizio novembre sta realizzando nuovi brani, a Pistoia, presso lo Studi STZ di Sant’Agostino. Tra questi c’è anche una canzone di Natale, dal titolo “Natale con me”.

Però lui nasce batterista, o almeno pesta le pelli fin da piccolino. Il suo gruppo, The Skiffles Rock Band, suona rock and roll, in giro per la Toscana, soprattutto d’estate. La formazione a quattro emula quella dei Beatles, al punto che il batterista canta pure qualche canzone, oltre a prendere parte ai cori. Assieme a lui ci sono Alessandro Mati, cantante chitarrista; Gianluca Martinelli, voce e basso; Francesco Tesi, chitarra solista, ma ormai trasferitosi a Barcellona e sostituito da Tommaso Tempestini. Voi vi chiederete che voglia dire Skiffle; era il rock and roll suonato all’inizio degli anni Sessanta in Inghilterra, quello perseguito anche dai Beatles, appunto.

Se l’Inghilterra vi fa venire in mente il pallone avete fatto centro: Vittorio ha giocato da ragazzo nel settore giovanile della Pistoiese, e adesso milita nella Virtus Montale. E ovviamente non può esimersi dal portare alti i colori del suo rione Smilea, in occasione dell’annuale torneo. In definitiva, in un modo o nell’altro vi capiterà di conoscerlo, se siete di qua.

Vittorio è un po’ come una pietra dalle molte sfaccettature, ma non tutte uguali, come quelle di un diamante: è forse più una specie di ametista o un quarzo rosa, come una piccola parte di un vasto sedimento, che adesso tieni nelle tue mani mentre cerchi di capire da quale parte sembri più bello. E il trucco, come nel calcio, come nella musica, come in un gelato dai diversi ingredienti, è che l’insieme funziona nella totalità delle sue parti. Magari con della panna montata sopra…

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