Graziano Vannucci – il pittore dei notturni

Graziano Vannucci – il pittore dei notturni

di Carlo Rossetti

settembre 2016

Graziano Vannucci è un pittore che non si lascia influenzare dalle mode e fin da quando ha cominciato a dipingere, cerca sempre di rappresentare la realtà. Evita perciò le facili tendenze non essendo interessato a percorrere nuove strade, in nome della modernità. Dipinge con trasporto aderendo a quelle suggestioni che il mondo circostante gli suggerisce.

Ha cominciato con i primi disegni sui banchi della scuola, dimostrando un’attitudine più volte sottolineata dalla maestra. Graziano ricorda di aver disegnato in quel periodo una lira e di essere andato a comprare delle caramelle, per constatare quanto fosse riuscito nell’imitazione della moneta. Ebbene, la realizzazione era così perfetta che poté acquistare quanto desiderato.  Successivamente, pentito dell’inganno perpetrato, restituì tutto all’ignaro venditore. Verso l’età di dodici anni inizia a usare i colori e da allora si può dire non abbia mai smesso, trovando nella pittura il modo di esprimere le proprie emozioni e di raccontare se stesso.

E’ il paesaggio il soggetto preferito di Graziano che ripropone sulla tela attraverso quella sensibilità pittorica che gli è propria. I notturni sono il tema ricorrente delle sue opere, che lui sente particolarmente e in cui esprime tutto lo stato d’animo del momento, che non esclude forse una pur celata vena malinconica. Ma è sempre la natura, anche nelle sue manifestazioni eccezionali, a colpire la sua fantasia. Così possiamo ammirare un temporale con la saetta nel cielo, oppure una nevicata che per la sua leggerezza mitiga l’immagine di prima. E’ proprio in questi quadri che viene fuori tutto il suo bagaglio pittorico e poetico, creando visioni di particolare effetto e suggestione, poiché Graziano ama la sua pittura e persegue il risultato con grande partecipazione emotiva, non tralasciando dettagli né affidandosi a soluzioni parziali e affrettate. Vuole comunicare l’intimo pensiero, la percezione del mondo circostante, ma soprattutto cerca di soddisfare il proprio io.

Molte sono state le mostre a cui ha partecipato, a cominciare da quelle allestite alla “Soffitta” di Millo Giannini, circa una quindicina, le prime che lo hanno fatto conoscere a un pubblico più vasto, dopo che solo familiari e amici avevano potuto ammirare la sua pittura. Poi vengono le esposizioni alla Bottega d’Arte, alla Rocca di Carmignano, a Colle e tante altre ancora. L’anno scorso, nei locali di S. Lorenzo della, ha esposto una bella serie di opere a tema sacro, alcune di grande effetto, in cui è riuscito a rappresentare la spiritualità dei luoghi e delle vicende narrate. Tra queste, la fuga in Egitto, ci sembra una delle più belle, per la semplicità e al tempo stesso la forza della rappresentazione, che creano una visione di grande suggestione. Ma l’arte di Graziano Vannucci non si ferma qui. Mettendo a frutto l’esperienza di anni di professione nel campo della falegnameria, ogni tanto si cimenta con la scultura lignea, affidando alla sua mano sicura bassorilievi degni di ammirazione, a conferma delle sue capacità artistiche.

Un altro pregio di Graziano, che lo fa apprezzare come uomo e come artista, è la modestia e la riservatezza; il fatto di stare sempre un passo indietro e mai alla ricerca del facile successo o di compromessi per ottenerlo. E questo aggiunge alle sue doti pittoriche un valore in più che a volte certi artisti, con un alto concetto di sé, non hanno.

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