Nicholas Tesi – giovane promessa dell’equitazione

Nicholas Tesi – giovane promessa dell’equitazione

di Massimo Cappelli

dicembre 2025

Quando ho conosciuto Nicholas per l’intervista, immediatamente ho riconosciuto in lui l’aura del campione. Quando poi ha risposto alle mie domande mi è arrivata la conferma: avevo davanti a me un ragazzo speciale. Mi ha dato risposte precise, pacate, e a prescindere dal loro contenuto che scoprirete leggendo, dalla padronanza della comunicazione, verbale e gestuale, sgorgavano gli elementi del fuoriclasse. Io credo che se ci sono tantissimi sportivi e pochissimi campioni è proprio perché solo la predisposizione fisica non basta, e sono pochi ad avere le molteplici caratteristiche necessarie per raggiungere l’eccellenza. Con questo, senza giri di parole, voglio dire che questo ragazzo ha tutte le carte in regola per fare una straordinaria carriera. Ma andiamo a fare una cavalcata con Nicholas Tesi.

Quanti anni hai e da quanto tempo fa equitazione?

Ho quindici anni appena compiuti e faccio equitazione da più o meno dieci anni, ovviamente sono partito dai pony, ho sempre fatto salto ad ostacoli anche se le gare le ho iniziate un po’ più avanti. Questo è uno spot graduale, abbastanza complesso e si impara col tempo. Mi ha sempre fatto vivere emozioni molto forti e non ho mai smesso di praticarlo. Ho iniziato al maneggio di Bavigliano e poi alle Scuderie del Parugiano, nel comune di Montemurlo, dall’istruttore Massimiliano Baroni molto noto nel mondo dell’equitazione.

Qual è stata la motivazione per iniziare? E chi te lo ha trasmesso?

In realtà non me lo ha trasmesso nessuno, i cavalli mi hanno da sempre affascinato, già da quando, da piccolissimo, mi salivano sui pony, in vacanza al mare. Una forte motivazione è stata la timidezza, fin da piccolo ero molto timido al punto che non riuscivo ad integrarmi bene con le persone e questo sport mi ha aiutato tanto.

Che risultati hai raggiunto?

Sono entrato in agonistica da quattro o cinque anni, oggi sono campione regionale avendo vinto il “Progetto Sport Toscana”, la gara più importante che c’è in ogni regione, che di fatto è una selezione che porta al “Progetto Sport nazionale”, a Cattolica, dove ho fatto un discreto piazzamento. Verso metà ottobre di quest’anno, a Pontedera, con ‘Biondo’ un cavallo che non avevo mai montato in gara, ho vinto i Campionati regionale H80, la categoria va in base all’altezza dell’ostacolo, rappresentata dalla lettera H. Mi piace però ricordare “Cartier”, il cavallo che ho montato negli ultimi quattro anni e che adesso alla veneranda età di 23 anni merita il riposo. A metà novembre, ad Arezzo, ai Concorsi Nazionali a 5 Stelle che si sono svolti dal venerdì alla domenica nei giorni 14, 15 e 16, con Biondo abbiamo vinto la medaglia d’oro sia venerdì, che sabato ed anche domenica.

Raccontami cosa si prova a cavalcare un animale do 350 o 400 kg. Credo ci debba essere una sorta di empatia, una specie di fusione.

Si provano emozioni molto forti perché diventa sempre più forte il legame, dopo anni che monti un cavallo. Io ho imparato tanto da “Cartier”, lui era già un cavallo vissuto, e di esperienza ne aveva tanta, ma forse anche lui avrà imparato qualcosa da me. Bisogna avere la costanza e la consapevolezza che stiamo interagendo con un essere vivente e per questo creare un vero rapporto, poi, quando dobbiamo lasciarlo il distacco fa un po’ male, tuttavia ti convinci che lo fai per il suo bene.

Questo giornale entra in 9.600 case di Quarrata, che consiglio daresti ad un bambino che vuol fare questo sport?

Direi loro che è uno sport meraviglioso. Che trattino sempre bene gli animali con i quali fanno il loro percorso e di dare il meglio, di allenarsi costantemente perché l’impegno è la parte fondamentale di questo sport. Per raggiungere gli obiettivi c’è bisogno di metodo e linearità, il cavallo è il mezzo per raggiungerli ma quando non ci si riesce, quando si commette un errore, non è mai colpa del cavallo, la responsabilità è sempre del cavaliere. Servono disciplina, educazione e rispetto. Fino dai primi corsi insegnano che il cavallo non va solo montato ma accudito, governato, curato e rispettato, prima e dopo l’esercizio.

Progetti e ambizioni per il futuro?

Partecipare a Fiera Cavalli Verona al “Best Rider di Progetto Sport”. E’ da quando ho iniziato a fare agonistica che ho questo obiettivo. Spero di raggiungerlo al più presto perché quest’anno lo abbiamo mancato di poco.

E noi… di Qua, caro Nicholas, te lo auguriamo di cuore, e restiamo qua ad aspettare questo tuo risultato con la penna in mano, scalpitando come un cavallo, in attesa di scrivere di questa tua vittoria.

 

 

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