di David Colzi
dicembre 2025
Il Golf Club Quarrata esiste dal 2002, ed è nato come scuola aggregata alla Federazione Italiana Golf. A tutt’oggi rappresenta la seconda realtà provinciale per questo sport. Si snoda su un campo pratica lungo 225 metri e largo 50, comprendendo due tipi di tracciati, Blu e Giallo, le cui specifiche si possono leggere sul sito www.golfquarrata.it. Il campo ha un percorso di Pitch & Putt, con 11 buche da 3 colpi (da segnalare che in autunno il circolo ha ospitato una gara nazionale di questa specialità). Il club vanta inoltre una squadra agonistica che ben si difende nei campionati regionali. Infine, per avvicinarsi al “green” si tengono corsi sia per principianti che per bambini (singoli o collettivi), con l’istruttrice Barbara Borin.
Da dieci anni, a guidare l’ASD c’è il presidente Fabio Giuliani, che ha preso il posto di Alberto Sciatti, fondatore del golf quarratino. Il nuovo direttivo si è particolarmente impegnato a far conoscere la realtà quarratina con open day, eventi promozionali e raduni, cercando soprattutto di sdoganare quei luoghi comuni e quei pregiudizi che da sempre aleggiano attorno a questa disciplina.
Il primo luogo comune?
«Il fatto che sia uno sport solo alla portata di gente facoltosa perché richiede un sostanzioso impegno finanziario» esordisce il presidente Giuliani. «Purtroppo questa fama è stata alimentata, sia da una certa esclusività e chiusura dei club, sia da un immaginario diffuso, arrivato da noi tramite i film americani. In realtà, circoli come il nostro, dimostrano che pagando una quota annua di meno di 600 euro, si può giocare, volendo, tutti i giorni senza più mettere mano al portafoglio».
E l’attrezzatura?
«Come in qualsiasi altro sport, la si può trovare da tutti i prezzi, nuova o usata».
Non c’è un “dress code” da rispettare, per accedere al Golf Club Quarrata?
«Assolutamente no. Da noi viene sia l’operaio appena uscito dalla fabbrica, sia l’imprenditore in giacca e cravatta. Basta dare un’occhiata alle auto parcheggiate davanti all’entrata, per capire che qui le differenze sociali non esistono. E non è necessario alcun abbigliamento tecnico, ad eccezione delle scarpe per calpestare il prato».
Altro mito da sfatare?
«Che non sia uno sport impegnativo, solo perché non si suda come in palestra. Chiunque è venuto qui per una delle nostre prove gratuite, la prima cosa che ci ha detto alla fine, è stato appunto: “non credevo fosse così faticoso”».
Avrà pure qualche lato negativo…
«L’unica ricchezza che il golf richiede è il tempo, perché le gare durano diverse ore, e ciò non va molto d’accordo con la routine settimanale delle persone, divisa fra mille impegni. Per ovviare a questo, da poco siamo aperti anche la sera fino alle 23.00, con il campo completamente illuminato».
E’ un divertimento adatto a tutti?
«Proprio a tutti ed è consigliato sia per la prevenzione delle malattie cardiache, sia per coloro che hanno già avuto problemi al cuore. Non a caso, nel prossimo anno ci impegneremo come club a creare percorsi con i medici di famiglia, proprio per coinvolgere gli anziani e avvicinarli al golf, quale veicolo per una vita salutare e all’aria aperta. Noi stessi abbiamo soci di oltre novantanni».
E i bimbi?
«In questi primi ventitré anni abbiamo insegnato a un migliaio di bambini, ma fatichiamo a tenerli con noi, nonostante gli incontri nelle scuole e le visite delle classi presso la nostra sede».
Un bilancio della prima decade di presidenza?
«Non nascondo le difficoltà che ci sono state e che continuano ad esserci per andare avanti. Eppure, con coraggio e determinazione, siamo riusciti a inaugurare nel 2025 la nuova “Club house” che comprende spogliatoi, ristorante e segreteria, dopo quattro anni senza una struttura di quel tipo, in quanto la precedente non era più a norma. Partendo da migliorie come questa, puntiamo entro la fine del 2026 ad aumentare sensibilmente il numero dei soci, che attualmente sono circa 250».
In conclusione, mi pare di capire che alla vostra disciplina manchi solo una corretta informazione, spesso neanche troppo cercata dai club.
«Assolutamente vero. Poi, a livello italiano, non c’è un campionissimo che renda affascinante e popolare questo sport. Ci vorrebbe un Tiger Woods nostrano, oppure, uno Jannik Sinner del golf. Nel frattempo, nel nostro piccolo, facciamo tutto il possibile per far capire quanto questo mondo sia affascinante e aggregante» conclude sorridendo Fabio Giuliani.
Il consiglio direttivo dell’ASD comprende, oltre al presidente Giuliani: Gianluca Martelli nel ruolo di vice presidente, ed i consiglieri Paolo Belli, Fabio Sansonetti e Giacomo Vannelli.






