Fognano

Fognano

di Marco Bagnoli. Foto: bellinigabriele.it

novembre 2011

Incamminandosi di buon mattino per una passeggiata nei dintorni, visitata Tobbiana, ecco che, ripercorrendo la via per Montale, ci viene incontro Fognano. Pare il momento buono per metter mano al nostro Dizionario Geografico, Fisico, Storico della Toscana che, a onor del vero è del Repetti, avendolo egli scritto, previdente, più di centossessant’anni fa; ci lecchiamo l’indice e leggiamo. Sembrerebbe plausibile attribuire la paternità del nome di Fognano alle acque del torrente Agna, che lambiscono il poggio sul quale risiede: una contrazione del latino Fundus Agnanus. Le notizie certe, come spesso succede, sono rammaricate della loro scarsità; ad ogni modo continuiamo a leggere. “La chiesa di S. Martino a Fugnano apparteneva al vicino monastero di S. Salvatore in Agna sino da quando l’imperatore Ottone III, nel 984, assegnò l’un e l’altro luogo in benefizio alla mensa vescovile di Fiesole; da questa mensa li smembrò nel 1127 Iacopo Bavaro, vescovo fiesolano, per dare in dote la chiesa di Fugnano alla Badia di S. Bartolommeo, da esso fondata nella collina di Fiesole, cui venne confermata dal pontefice Innocenzo II allorché nella sua bolla del 22 settembre 1141 specificò fra le chiese del suo patronato «monasterium S. Salvatori in Allena (Agna) cum ecclesia S. Potiti et ecclesia S. Martini in Fugnano»”.

Il fatto che né i capitoli della *Taxa Boccarum né il **Liber Focorum presentino riferimenti a Fognano ci fa supporre che sia rimasto all’ombra di Montale, come Tobbiana, per tutto il corso del medioevo, senza particolari tratti caratteristici fino al giorno d’oggi; tuttavia, la presenza dell’affresco su San Francesco di Ardengo Soffici, del 1934 e il parco-monumento di Jorio Vivarelli, sono due notevoli esempi di arte contemporanea, felicemente insoliti per un piccolo centro di provincia.

* la Taxa Boccarum, o sale boccatico, è l’imposita salis, l’imposta sulle bocche fiscali istituita nella metà del Trecento dale istituzioni comunali per assicurarsi entrate costanti e sicure.
** il Liber Focorum è il Libro dei Fuochi, ossia dei focolari, dei nuclei familiari; era un registro che in epoca medievale riportava appunto la situazione demografica della popolazione. È un documento essenziale al fine di ricostruire il benessere apportato da un relativo sviluppo piuttosto che un drammatico picco di mortalità dovuto a particolari contingenze – guerre, epidemie.

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