Lo snodo visto da Agliana

Lo snodo visto da Agliana

di Piera Salvi

settembre 2019

La seconda tangenziale di Prato non entra nemmeno per un metro nel comune di Agliana, ma contribuisce alla riduzione del traffico in territorio aglianese, in particolare nelle vie Selva, Lavagnini e Provinciale, che in passato erano il principale collegamento con i comuni limitrofi.

Marco Giunti, che è stato sindaco di Agliana dal 1980 al 1999, ricorda che la prima proposta per quella che è poi divenuta la seconda tangenziale di Prato, la formulò lui stesso al consiglio comunale di Agliana il 28 novembre del 1980 e venne approvata all’unanimità, ravvisando «la necessità urgente di avanzare agli altri Enti la proposta». La deliberazione fa riferimento a una petizione dei cittadini, di circa mille firme, raccolte dall’allora Consiglio di circoscrizione 4 che comprendeva i residenti nelle vie interessate dal traffico pesante, lamentando una situazione insostenibile. I problemi erano causati da notevolissimi flussi di grossi mezzi su strade urbane con carreggiata stretta, costruite per sopperire alle necessità dei piccoli centri abitati. L’idea di Giunti scaturiva dalla programmazione del nuovo casello di Prato ovest sull’autostrada Firenze-Mare. Dal 1981 al 1987 Giunti lanciò la proposta in occasione di convegni sulla viabilità.

L’anno decisivo risulta essere il 1997, con il riacutizzarsi delle proteste dei cittadini delle vie interessate (in quel periodo costituiti in Comitato qualità della vita) e la firma del protocollo d’intesa fra le province di Prato e Pistoia e i comuni di Montemurlo, Prato, Montale, Agliana e Quarrata per la realizzazione della futura tangenziale e nello stesso anno venne elaborato il progetto preliminare. L’accordo di programma per la progettazione esecutiva dell’opera, suddivisa in sei lotti per una spesa complessiva prevista in 62 miliardi e 300 milioni di lire, è del 12 marzo 1998. Ma già dal 1996 il comune di Agliana aveva cominciato a mettere a bilancio nel piano degli investimenti 1 miliardo e 200 milioni di lire, provocatoriamente, per sollecitare la progettazione e la realizzazione della seconda tangenziale di Prato.

 

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