Santomato – una frazione “molto” vicina a Montale

Santomato – una frazione “molto” vicina a Montale

di Giacomo Bini. Foto: bellinigabriele.it

maggio 2012

 

Il paese di Santomato, 1350 abitanti al confine tra Montale e Pistoia, è un vero gioiello non solo per le bellezze paesaggistiche e artistiche, basti pensare alle sue splendide colline e al museo all’aperto della Fattoria di Celle, ma anche per la ricchezza della vita sociale e per l’impegno solidaristico che hanno come centro la Parrocchia e la Casa del Popolo, due  punti di riferimento per la gente del posto ma anche per chi viene da fuori. La scelta di dedicare un articolo a Santomato, che appartiene al comune di Pistoia, in questo numero di Noidiqua “il montalese” si giustifica facilmente con  i legami strettissimi tra le due comunità; basti considerare quanti ragazzi di quella frazione frequentano le scuole e gli impianti sportivi montalesi, ma anche, in senso inverso, quante persone e famiglie di Montale varcano spesso il Trincerone, la salitina che connette i due paesi, per fare volontariato presso la parrocchia di Santomato oppure per ritrovarsi alla locale casa del popolo, dove il nuovo presidente del circolo, da poco eletto, è il montalese Angelo Dessì.

Per tracciare un ritratto di Santomato bisogna partire dal nome e dalle origini storiche. Il nome deriva dal monastero di San Tommaso, qui fondato dall’abate Tao, all’epoca di Carlo Magno, contemporaneamente, anzi un po’ prima, rispetto a quello più famoso di S. Antimo. Da San Tommaso il nome è diventato San Thomé, Sant’homato, poi San Amato, San Mato per arrivare infine all’attuale Santomato. La storia del posto lungo i secoli, dall’insediamento etrusco del borgo di Artimino fino ai giorni nostri, è raccontata con competenza e  passione da Tebro Sottili, nel bel libro,Santomato, una storia millenaria di spiritualità e vita comunitaria”, edito da Gli Ori di Pistoia nel 2008 e in distribuzione presso la parrocchia. Il libro è un viaggio nel tempo, gradevole come le passeggiate che si possono fare tra gli uliveti e i boschi delle colline santomatesi, dove si può godere di un patrimonio ambientale tipicamente toscano, in cui la natura, e l’opera dell’uomo, si integrano mirabilmente.

Il punto di eccellenza di questa integrazione è costituito dalla Fattoria di Celle, conosciuta in tutto il mondo per i capolavori dell’arte contemporanea che ospita nel suo parco. Ma nelle vicinanze ci sono altre due fattorie, quelle di Beretta e di Casalbosco, che rappresentano al meglio l’antica sapienza agronomica delle nostre campagne adeguandola alle esigenze del mondo moderno. Il cuore pulsante della comunità di Santomato è però costituito dalla parrocchia e dalla Casa del Popolo, due centri di aggregazione frequentatissimi e mai in contrapposizione tra di loro. In parrocchia, c’è un’attività di volontariato molto intensa, specialmente nel Circolo don Romero, dove da anni tantissime persone, anche di Montale e di altri paesi vicini, lavorano a turno per raccogliere fondi in favore di alcuni progetti di solidarietà in Brasile e in Africa.

Il Circolo è anche sede provinciale dell’Associazione “Libera” di don Luigi Ciotti. Altre attività di solidarietà si svolgono in parrocchia, come i mercatini per la Caritas. <<E’ un centro aperto a tutti>> dice il parroco don Paolo Tofani <<anche a chi non si identifica in un’esperienza di chiesa e agli stranieri. Il volontariato ha permesso di creare un’occasione di incontro per la popolazione del paese che negli ultimi decenni è raddoppiata>>. Vivacissima anche l’attività della vicina Casa del Popolo, dove si svolge la manifestazione musicale Santomato Live che coinvolge tanti gruppi giovanili e dove si riuniscono tante associazioni, da quelle dei cacciatori a quelle sportive (la squadra di calcio ha raggiunto la promozione in terza categoria) e dove, ogni fine settimana, si organizzano serate di ballo liscio che attirano persone da un’area  che va oltre i confini del comune e della provincia. Grazie ai suoi centri di aggregazione Santomato è riuscito a sfuggire al destino di certi posti di confine, cioè quello di essere solo luoghi di passaggio e di residenza; ed anzi, ha saputo far valere una sua identità comunitaria, fino a diventare punto di attrazione per i centri vicini.

Foto sopra. La Margine della Madonnina della Tosse, sulla strada che sale alla vecchia fornace di Santomato, si trova in stato di abbandono e degrado. Noi ce ne siamo occupati nel numero 1 del 2011. Clicca qui.

 
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