di Daniela Gori
settembre 2025
E’ stata una visita cordiale anche se breve quella del Presidente della Croce Rossa Italiana, Rosario Valastro alla sede del Comitato Piana Pistoiese di via Bocca di Gora e Tinaia a Quarrata. L’incontro era una delle tappe del tour che Valastro ha fatto nel mese di luglio in Toscana con il presidente del Comitato Regionale Lorenzo Andreoni e il vicepresidente regionale Claudio Cibella, per conoscere da vicino l’operato e le sedi dei comitati e per andare a incontrare i moltissimi volontari (circa 14mila solo nella nostra regione) che fanno parte del cuore operativo dell’associazione di soccorso prevenzione e aiuto umanitario.
«Conoscevo la fama del Comitato Piana Pistoiese della Croce Rossa per il vostro grande impegno. Se è stato fondamentale il vostro apporto nei momenti di emergenza, non meno importante è quello che riuscite a fare nella quotidianità per le persone fragili e sole. Non dimentichiamo che uno dei compiti della Croce rossa è quello di adattarsi alle necessità del territorio» ha detto Valastro ai volontari e alle volontarie che affollavano la sala riunioni nella sede di Quarrata. Il presidente è stato accolto al suo arrivo nel piazzale da un caloroso applauso dei volontari, compresi i cani delle unità cinofile di soccorso, tutti schierati ad attenderlo con il presidente del comitato piana pistoiese Gino Giuntini. A dargli il benvenuto anche il sindaco Gabriele Romiti e l’assessore Mariavittoria Michelacci. «Quello che fate voi volontari di Croce Rossa è sotto gli occhi di tutti» ha sottolineato Romiti «non ci avete mai lasciato soli, e non mi riferisco solo al vostro inesauribile impegno durante il novembre 2023».
Valastro poi ha avuto parole di elogio per la sede della Cri di Quarrata, di cui ha visitato tutti i locali: «Avete una bellissima sede di cui dovete essere orgogliosi. Il materiale ben tenuto ma che si vede che avete usato spesso, la sala operativa pronta per le emergenze, mi fanno pensare ai sacrifici che sono stati fatti negli anni per acquistare tutto ciò che serve. Vedo il vostro senso di appartenenza a questa realtà storica: noi abbiamo raccolto l’eredità della battaglia di Solferino nel 1859 e adesso è nostra responsabilità prendersi cura di chi è vulnerabile. Noi non siamo qui per fare ciò che ci piace, ma per fare quello che serve».
Al termine della visita, il presidente ha voluto dedicare qualche minuto alla foto ricordo tutti insieme, prima di ripartire per il proseguimento del giro in Toscana.



