Casa del Sorriso

Casa del Sorriso

di David Colzi

settembre 2014

La Casa del Sorriso è una delle realtà più interessanti del mondo del volontariato montalese, tanto che da fuori Comune vengono a “studiare” questo progetto legato alla terza età, voluto dalla Misericordia di Montale e dalla storica volontaria Margherita Comini, scomparsa da pochi anni. Ma cos’è la Casa del Sorriso? «È un centro ricreativo gratuito per anziani» ci dice Pina Tedone, co-fondatrice e responsabile di questo progetto «che dà loro la possibilità di ritrovarsi e sfuggire così alla solitudine che spesso accompagna le persone di una certa età». 

Il Centro ha aperto i battenti nel settembre 2006 in contemporanea con l’inaugurazione della nuova sede della Misericordia in via Martin Luther King, nei cui locali si svolge questo “doposcuola per nonni”. Inizialmente erano 15 gli anziani iscritti, mentre oggi sono circa 60, con una media di 45 persone per ogni giorno (lunedì, mercoledì e venerdì pomeriggio), la cui fascia di età va dai 75 ai 99 anni, e in prevalenza sono donne. Meritorio è il fatto che i volontari della Misericordia vanno a prendere a casa le persone con problemi di deambulazione, oppure troppo anziane o con problemi nello spostarsi, e che quindi senza questo ulteriore servizio, non potrebbero accedere alla Casa del Sorriso. Le attività svolte sono molte, da quelle più leggere, come la tombola, il karaoke o la ginnastica dolce, fino a quelle di informazione, come gli incontri con i medici, le forze dell’ordine o i pompieri, per migliorare la qualità di vita dei nostri nonni e renderli più consapevoli dei pericoli, fuori e dentro casa. Non mancano poi i momenti di animazione con canti e musica, le gite fuori porta, come il Pellegrinaggio a Monte Senario o la merenda al Lago degli Alpini; un’altra bella iniziativa è l’incontro con i ragazzi del Centro Ciaf Gulliver, che mette in relazione i giovani con gli anziani. «I nostri ospiti non hanno bisogno di grandi cose.» dice Jessica Rocca, co-responsabile della Casa del Sorriso e volontaria della Misericordia «Un sorriso, una carezza, la vicinanza di una persona disposta ad ascoltare; questo per loro è importante». 

Così scopriamo che alcuni ospiti di questo Centro soffrivano di depressione prima di frequentarlo e vivevano in funzione dei loro medicinali, mentre adesso grazie alle giornate passate alla Casa del Sorriso, sono “rifioriti”. Non bisogna però pensare a “nonni” che vivono soli, perché spesso abitano in casa dei figli; purtroppo però i ritmi frenetici della vita moderna fanno sì che queste persone restino sole per intere giornate, e quindi sono i familiari ad incoraggiarli a passare un po’ di tempo in compagnia dei loro coetanei. Ma come si accede alla Casa del Sorriso? «Le persone devono solo venire da noi e provare a stare al Centro per qualche ora;» dice Pina «qui non ci sono obblighi di nessun genere e il primo giorno chiediamo anche a un familiare di trattenersi con noi, così da facilitare l’inserimento». Perché da voi vengono in prevalenza “nonne”? «Fondamentalmente è un fatto culturale» dice Jessica «perché gli uomini di tutte le età hanno ancora il bar come punto di ritrovo, quindi sono le donne a soffrire per mancanza di punti di aggregazione.» Ve lo aspettavate un tale successo? «No.» continua Pina «Pensi che inizialmente tenevamo aperto da settembre a giugno, perché credevamo che il caldo avrebbe scoraggiato gli anziani a muoversi di casa; invece sono stati loro a chiederci di posticipare la chiusura a luglio, e noi da due anni li accontentiamo.» Adesso lasciamo i simpatici vecchietti in compagnia di tutti i bravi volontari della Misericordia di Montale e auguriamo a Pina e Jessica di riuscire a tenere aperta la Casa del Sorriso ogni giorno della settimana, dato che è questo che cercheranno di concretizzare in un futuro prossimo.

 

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