Detenuti imbianchini alle elementari

Detenuti imbianchini alle elementari

di Giacomo Bini

settembre 2013

Per il terzo anno consecutivo, i detenuti del Carcere La Dogaia di Prato hanno svolto lavori di pubblica utilità nel Comune di Montale. Stavolta hanno rimbiancato le scuole elementari di Stazione, Tobbiana e Nerucci del capoluogo di Montale; 84mila metri quadrati di pareti verniciate con un costo di poche migliaia di euro tra vernici e spese assicurative. Enorme il risparmio per le casse esangui dell’Amministrazione Comunale, che mai avrebbero potuto sostenere il costo di una rimbiancatura totale degli edifici scolastici; ma il vero guadagno è un altro, tutto di carattere sociale, che si misura in termini di contributo alla riabilitazione dei detenuti.

Nel 2011, il primo gruppo di detenuti venne a Montale per ripulire il parco dell’Aringhese e il parco monumentale di Fognano. Nel 2012, altri detenuti rimbiancarono la scuola media Melani nel capoluogo. L’esperienza è destinata a ripetersi negli anni successivi. Uno dei risultati più importanti è l’accoglienza positiva dimostrata dalla gente di Montale verso i detenuti.

E’ una scommessa vinta soprattutto per Pantaleo Salvatore, il consigliere comunale e agente di polizia penitenziaria che ha promosso l’iniziativa: «All’inizio c’era forse qualche perplessità» dice Pantaleo «ma ora tutti ci elogiano e ci dicono bravi. Questa è la più grande ricompensa per noi amministratori. La gente ora riesce a capire che i detenuti sono persone come noi, esseri umani degni del nostro rispetto che desiderano essere aiutati a rimediare al loro errore, rendendosi utili alla società. Servirebbe un confronto con i ragazzi delle scuole medie: sono convinto che avrebbe un importante valore educativo». «Il lavoro mi ha salvato» dice Adrian Bushi, un detenuto condannato all’ergastolo «senza non so che fine avrei fatto; mi consente di non pensare alla pena e mi ha fatto imparare tutto quello che so». La collaborazione tra il carcere pratese e il Comune di Montale, ha assunto il carattere della continuità grazie all’impegno del direttore della Dogaia, Vincenzo Tedeschi e del Comandante Commissario di Polizia Penitenziaria Giuseppe Pilumeli oltre che dei responsabili dell’area pedagogica dell’istituto.

 

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