L’orto-giardino di Aldo

L’orto-giardino di Aldo

di Giacomo Bini

giugno 2020

Aldo Vinciguerra, 86 anni di Montale, ha realizzato un orto-giardino che è una meraviglia dal punto di vista botanico e artistico, degna della più alta architettura del paesaggio, ma è anche un atto d’amore dedicato alla moglie Mirella, che è mancata tre anni fa, proprio nel giorno di San Valentino. L’“orto-giardino Mirella” si trova a Fognano, sulla strada che conduce a Scali e costituisce una vera attrazione per i passanti perché nessuno può resistere alla bellezza di quel piccolo concentrato di rarità botaniche, perfettamente curate, che Aldo ha accostato con sapienza e senso estetico alle comuni verdure dell’orto. Aldo, che vive in una casa a pochi passi dal giardino, dedica tutte le sue giornate a perfezionare il suo capolavoro, gli riserva ogni attenzione utilizzando la grande sapienza accumulata in anni di esperienza come curatore di giardini e di parchi di altissimo valore in Toscana e in altre regioni italiane. 

Nato a Sarteano, in provincia di Siena, Aldo ha fatto per diversi anni l’autista per l’avvocato fiorentino Giuseppe Patroni-Griffi, e poi si è dedicato all’arte dei giardini, da Firenze a Perugia fino a Pistoia, per tanti anni presso i vivai Niccolai e poi anche a Montale per la villa della famiglia Pugi. Ovunque abbia lavorato è sempre stato apprezzato, non solo per le sue competenze ma anche per le sue qualità umane. Quando è venuto ad abitare a Fognano, con la moglie Mirella, ha acquistato quel piccolo appezzamento vicino a casa, 16 metri per 16, che, insieme alla moglie, ha trasformato giorno per giorno in un vero gioiello, degno di essere segnalato nelle guide turistiche.

Quando Aldo ci accoglie all’interno del suo piccolo regno, le piante grasse sono sul punto di fiorire, 140 fiori in un fazzoletto di terra, di quelli che sbocciano per un giorno e poi si chiudono, quasi gelosi della loro bellezza. Lui ci mostra, passo dopo passo, tutte le piante del suo orto-giardino, denominandole col nome scientifico in latino e illustrandone tutte le peculiarità. Si va dalla Quercia da sughero al Ginepro di bosco, dal Cipresso a spirale dorato, al Cedro atlantico glauco argentato, dal Gingko Biloba («pianta medicinale che allontana l’arteriosclerosi») al Castagno di marroni di Marradi, dal Ginepro di bosco al Cedro deodara pendula, dal Callistemone a diverse varietà di tasso e di bossolo. Alcune delle piante che ora svettano ad altezza d’uomo, come un Citrus selvatico o la Quercia da sughero e l’Ippocastano, sono state seminate oltre vent’anni fa da Aldo che le ha guidate nella crescita stagione dopo stagione. Percorrendo i vialetti, perfettamente squadrati, si incontrano splendidi esemplari di melograni e calle, rosmarini e Nespoli del Giappone, un Kiwi rampicante e una serie di strepitosi limoni da fare invidia alle ville medicee. Anche le pianticelle più comuni, come la salvia e l’insalata, hanno l’aspetto di capolavori, da quanto sono perfette. Aldo accarezza ogni pianta con infinito amore e ogni suo gesto e ogni sguardo sono carichi di commozione perché anche la più piccola delle sue creature gli ricorda sua moglie, «la Mirellina», come la chiama lui con affetto, con cui ha condiviso la costruzione di quel piccolo paradiso

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