Montale e Montemurlo, una storia… collegata!

Montale e Montemurlo, una storia… collegata!

di Giacomo Bini Foto: Gabriele Bellini

Febbraio 2013

Tre nuovi ponti sull’Agna uniranno Montale a Montemurlo. E’ una previsione urbanistica condivisa dalle due amministrazioni comunali che è destinata a trasformare il torrente Agna da elemento di separazione, com’è stato per secoli, a motivo di congiunzione tra due realtà territoriali che, al dispetto delle antiche contrapposizioni medievali, hanno sempre maggiori ragioni di integrazione. Attualmente i collegamenti viari sono assicurati dall’antico Ponte all’Agna sulla vecchia via montalese e dal nuovo ponte, tutt’ora senza nome per un’indifferenza alla toponomastica delle moderne amministrazioni, che si trova sulla tangenziale e che corre a sud dell’abitato dei due centri storici. Il primo dei tre nuovi ponti previsti dai piani strutturali dovrà sorgere immediatamente a sud del paese di Fognano intorno al punto in cui si congiungono i dure rami del torrente Agna.

Sarà un ponte percorribile solo in bicicletta e a piedi e permetterà di collegare i due versanti della valle d’Agna. Il secondo ponte, è previsto un po’ più a sud, in corrispondenza della zona dove si trova, sul versante montalese, la chiesa di Santa Cristina. In un primo tempo i due comuni lo avevano pensato come ponte carrabile ma alla fine, saggiamente, è stato invece previsto solo in forma ciclabile e pedonale. Entrambi i nuovi ponti sono concepiti nell’ambito di un recupero e di una valorizzazione degli argini del torrente Agna, che dovranno essere utilizzati per creare percorsi pedonali.

In effetti l’Agna è un patrimonio paesaggistico e ambientale finora piuttosto trascurato da entrambe le sponde e che invece dovrà costituire un polmone verde e un luogo di incontro per le due comunità. Il fatto che l’Agna nel medioevo sia stata risagomata dai pistoiesi per scaricare sul territorio pratese i problemi idrogeologici, cioè gli allagamenti, è ormai “acqua passata” e anche il lungo stato di servizio del torrente, come confine di provincia, sembra vicino al tramonto visti il programma di accorpamento tra le province di Prato e di Pistoia. Il terzo ponte previsto dai piani strutturali dei due comuni è quello con la maggiore incidenza urbanistica, perché percorribile con le automobili. Il ponte dovrebbe sorgere in corrispondenza di via Giordano Bruno a Montale, cioè nella zona a nord della Badia, e dovrebbe fare da anello di congiunzione di un percorso stradale che nel lato montalese conduce attraverso via Parini e il Belvedere fino alla zona di Montale Alto mentre nel lato di Montemurlo conduce fino alla rocca. In sostanza si tratterebbe di un collegamento viario tra i due castelli, quello che c’è ancora, cioè la Rocca di Montemurlo, e quello che non c’è più, cioè il castello di Montale Alto.

L’unione tra i due castelli rappresenterebbe davvero una svolta anche simbolica nei rapporti tra i due paesi, perché i due castelli nel medioevo erano l’uno contro l’altro e sono appartenuti quasi sempre a potenze nemiche. La rocca di Montemurlo era un presidio dei conti Guidi e poi della repubblica di Firenze, mentre il castello di Montale fu fondato dal comune di Pistoia nel 1206 e distrutto nel 1303 dai fiorentini, che venivano proprio da oltre Agna e se ne ritornarono a casa portandosi via la campana del castello di Montale, detta la “Montalina”. E’ un passato ormai superato e sepolto da uno sviluppo economico e urbanistico recente che ha fatto dei due comuni un’unica realtà produttiva e abitativa. E anche i problemi di viabilità e di tutela ambientale sono ormai gli stessi per entrambi. Il previsto riordino delle province darà il colpo di grazia ad ogni divisione tradizionale rendendo l’Agna sempre più stretta e relegando la rivalità di campanile, anzi di castello, ai campi di calcio.

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