Silvia Bini – l’arte come terapia

Silvia Bini – l’arte come terapia

di David Colzi. Foto: Gabriele Bellini.

settembre 2014

L’arte è uno strumento potente, in grado farci esplorare il lato più sensibile e profondo della nostra anima. Questo lo sa bene Silvia Bini, una professionista che usa l’arte come terapia, grazie alla quale riesce a interagire con persone, soprattutto giovani, molti dei quali con serie difficoltà relazionali, come autistici, tossico dipendenti e bambini con problemi psichiatrici; ma non tralascia le persone cosiddette “normali”: «l’arte è una risorsa fondamentale per chiunque» specifica Silvia. Per parlarci del suo mondo, ci accoglie sorridente al circolo Arci di Montale dove è vice-presidente (oltre a essere vice-presidente dell’Arci provinciale). La sua prima esperienza come Arteterapeuta l’ha avuta con un gruppo di bambini e adulti all’A.I.A.S. di Pistoia, collaborando con la dottoressa Manuela Trinci e da lì ha capito che quella era la sua strada. Grazie alla Cooperativa Sociale San Francesco Onlus di Sabrina Sclafani, c’è stato l’incontro con giovani pazienti affetti da gravi problemi psichiatrici: «Con questa cooperativa, ho potuto frequentare l’ospedale pediatrico Bambino Gesù di Roma.» dice Silvia «L’esperienza nel reparto di Neuropsichiatria infantile è stata molto intensa, mentre nel reparto pediatrico avevo creato un laboratorio aperto, dove i bambini potevano entrare e uscire senza dover rispettare un orario prestabilito». Parlando con lei scopriamo anche un’ulteriore realtà con la quale collabora, ovvero “Agrabah Pistoia”, voluta da un gruppo di genitori con figli affetti da autismo. «L’esperienza più bella» la definisce Silvia. L’arte in questo caso è entrata nel mondo non verbale di questi ragazzi, aiutandoli ad esprimersi senza l’uso dei segni, dentro un universo di pura creatività. 

Tornando invece ai suoi numerosi incarichi, Silvia ci informa che è vicepresidente dell’“Associazione Culturale Orecchio Acerbo” di Pistoia, che si occupa di creare laboratori d’arte, narrazione, musica e teatro, per bambini e ragazzi. Fra le tante iniziative realizzate, ci ha molto colpito una extra artistica, ovvero l’Ospedale delle bambole, creato per far capire ai bimbi l’importanza di affezionarsi a qualcosa, amando anche le imperfezioni, oltre a farli avvicinare al mondo dei medici senza alcun timore. Orecchio Acerbo ha poi in gestione a Montale il “Centro Ciaf Gulliver”, che offre iniziative ludiche e progetta eventi, al fine di permettere la condivisione fra adulti e ragazzi di momenti di vita in comune. 

Sempre all’interno del Comune, Silvia Bini tiene dei corsi di pittura, rispolverando così i suoi studi accademici. «Ho allievi che da tanti anni mi seguono e non tutti sono di Montale; alcuni arrivano da Vaiano, Vernio, Quarrata e Pistoia. Io mi impegno a non impormi come insegnante, e cerco di adeguarmi al loro percorso creativo… quindi, come vede, anche in questo caso ritorna l’arteterapia» Una cosa curiosa è che il 90% di questi allievi sono donne, o meglio “pittoresche”, come le definisce con simpatia Silvia. Il suo ultimo impegno riguarda invece la comunità “Incontro” di Pistoia, dove la nostra insegnante montalese si misura con un altro universo insidioso, quello dei tossico dipendenti. «Anche in questo caso» precisa Silvia «abbiamo realizzato un “Open studio”, dato che loro vivono già in una realtà piena di restrizioni ed orari, quindi si è deciso di attuare un percorso più flessibile». Questa infaticabile professionista trova anche il tempo per dedicarsi in prima persona all’arte, e dal 2002 ad oggi, ha collezionato mostre con quadri e installazioni in Italia e all’estero, spaziando negli ultimi anni anche nel mondo delle performance.

 

www.associazioneorecchioacerbo.it

Scrivi un commento

Per pubblicare un commento devi primaautenticarti.

Social Network

facebook

 
Help & FAQ

Se ti occorre aiuto consulta le "domande frequenti (FAQ)"
Frequently Asked Questions (FAQ) »

Contatti

Telefono: + 0573.700063
Fax: + 0573.718216
Email: redazione@noidiqua.it