Pics or it didn’t happen!

Pics or it didn’t happen!

di Serena Michelozzi

settembre 2016

“Scatta una foto o non è mai successo” è una delle formule più utilizzate oggigiorno. “Rendi le immagini creative e attirerai l’interesse dei tuoi amici” è l’esigenza a cui nessun giovane può ormai più sottrarsi. Lo smartphone è diventato il supporto indispensabile per restare agganciati alla propria rete di amici e per accedere alle piattaforme di informazione e intrattenimento. Ma è anche lo strumento fondamentale per veicolare le relazioni sociali, condividere e curare la propria immagine e quindi la propria identità. Oggi in media noi giovani utilizziamo lo smartphone per circa 37 ore al mese. La prima conseguenza è che non solo le relazioni sociali ma anche le informazioni, sono di fatto mediate dalle app per smartphone, quali WhatsApp, Facebook e Instagram. Non è un caso che si tratti delle app che rendono più immediata e creativa la comunicazione, fornendo agli utenti la possibilità di produrre facilmente contenuti visuali. In particolare oggi si può addirittura coniare un nuovo termine dei telefoni cellulari, cioè “fotofonini”.

Fino a qualche anno fa per immortalare i momenti più belli c’era la vecchia e cara macchina fotografica, adesso usiamo invece lo smartphone, o appunto fotofonino, come dir si voglia. Ciò sia per comodità, ma anche perché la qualità delle fotocamere installate nei cellulari si è sviluppata sempre di più. Siamo da una parte diventati tutti un po’ più esibizionisti, e dall’altra ci siamo scoperti anche tutti fotografi (me compresa!).

Possiamo catturare delle immagini meravigliose anche attraverso i nostri fotofonini, ma queste ultime non avranno mai la stessa qualità e non produrranno mai la stessa emozione delle immagini riprese da vere e proprie macchine fotografiche. Secondo l’opinione di Gabriele Scarpellini, il nostro fotografo professionista di Noidiqua “il quarratino”: «La penna non fa lo scrittore, e la differenza tra chi è fotografo di professione e chi lo è per hobby tramite il proprio smartphone si vede, non solo per quel che  si fotografa, ma soprattutto per come lo si fotografa». Questo non vuol dire che sia sbagliato scattare fotografie col proprio cellulare di ultimo modello, anzi! Ma se si volesse partecipare ad un evento del quale si vuole un bel ricordo fotografico, beh… è meglio fotografare con una vera e propria macchina fotografica. Si avrà un’immagine di qualità sicuramente migliore, oltre alla possibilità di poter fronteggiare un numero di situazioni sicuramente maggiori. Con una reflex, infatti, si possono regolare una marea di impostazioni  a patto ovviamente di conoscerle tutte) per arrivare ad ottenere un’ immagine di qualità col giusto mezzo. «La stessa compatta» spiega ancora Gabriele «riguadagna posizione rispetto allo smartphone, dove le condizioni di luce sono più critiche, poiché ci permette di andare a correggere dei dettagli, come ad esempio la regolazione del diaframma, che con il cellulare non puoi modificare».

Non sono infatti gli strumenti a renderci migliori, ma la conoscenza che abbiamo degli stessi, per cui, se non dovessimo avere la giusta preparazione, lasciamo che i momenti importanti ed irripetibili della nostra vita siano immortalati da chi abbia deciso di dedicare alla fotografia anima, cuore… e lavoro!

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