Mario Morini – tutti gli interessi di un “giovane” ottantenne

Mario Morini – tutti gli interessi di un “giovane” ottantenne

di David Colzi

settembre 2025

Parlare con i giovani fa sempre piacere, perché rinfranca lo spirito e dà nuova energia a chi ascolta. Ed anche stavolta è andata così, sebbene il ragazzo che abbiamo incontrato ha quasi ottantanove anni. Si tratta di Mario Morini, noto ragioniere commercialista di Quarrata, la cui molteplicità di interessi è veramente impressionante. Noi proveremo a raccontarveli tutti, certi che qualcosa ci sfuggirà.

Nato nel 1936 a Tizzana, figlio unico, di carattere intraprendente, Mario si è distinto fin da ragazzo negli studi, diplomandosi in ragioneria all’istituto Maffei di Torino nel 1962 in maniera eccelsa. Addirittura in quell’anno risultò il migliore di tutta la scuola. «All’epoca vivevo in un collegio d’élite» ricorda Mario, «circondato dai rampolli della buona società piemontese; c’era addirittura un marchese, un conte e un barone. Io invece venivo dal popolo, ma mi integrai bene e tutti furono molto accoglienti con me».

Finiti gli studi si iscrisse al collegio dei commercialisti nel 1965, e aprì il suo studio in via Corrado da Montemagno 102, dove si trova ancora oggi, sebbene negli anni si sia allargato su due piani, accogliendo professionisti molto stimati. Nel 1993, a coronamento di un’attività esemplare, il presidente della Repubblica Oscar Luigi Scalfaro gli ha conferito l’onorificenza di “Commendatore”. Oggi lo Studio Morini è portato avanti dalla figlia Cristina, mentre il nostro Mario è un attivissimo pensionato.

Ma rimanendo in tema di studi e di eccellenza, è bene segnalare che all’età di sessant’anni, il nostro ragioniere ha conseguito la Laurea in Sociologia all’università di Urbino, quando era Rettore il professor Carlo Bo. Una Laurea per «gratificazione personale» ci fa sapere la figlia Cristina. «Ci fu una scommessa fra me e lei» precisa sorridendo Mario. «Le dissi: “Vediamo chi si laurea prima.” Vinsi io prendendola in quattro anni, però va detto che lei dovette interrompere a causa della maternità. Comunque quel titolo, oltre a gratificarmi, mi è servito anche per il mio lavoro».

Tutt’ora si dedica allo studio?

«Sì. Mi piace molto la letteratura italiana classica; c’è molto da imparare».

Sempre con l’obiettivo di allargare i propri orizzonti culturali, Mario ha imparato l’inglese e il francese e si diletta nello spagnolo e nello Suahili, la lingua dell’Africa orientale. Da qui si intuisce che un’altro suo interesse sono i viaggi, condivisi negli anni con la moglie Vittoriana Adriana Giuntini, con cui è sposato dal 1964.

Morini ha dedicato inoltre parte della sua giovinezza alla politica cittadina, prendendo parte ai governi Amadori. Per cinque anni è stato “Assessore alla pulizia urbana, al personale e allo sport” e poi, per altri cinque, è rimasto in giunta come consigliere, sempre nelle fila della Democrazia Cristiana. Erano gli anni ’70 e Mario ha potuto confrontarsi con la miglior generazione dei politici quarratini. Nonostante questo, gli attriti non sono mancati, come ricorda lui: «Mi impegnai molto a promuovere lo sport, inteso come servizio sociale, per creare punti di aggregazione, ma all’epoca queste battaglie non erano molto condivise, soprattutto dai politici di una certa età».

Il binomio sport e associazionismo è stato una costante nella sua vita e sono diverse le realtà pistoiesi in cui ha lasciato un segno. Cominciamo dicendo che negli anni ’70 è stato fra i fondatori dello Sci Club di Quarrata, di cui ha ricoperto la carica di presidente per il primo decennio. «Di quel periodo ricordo con affetto Luciano Gori, oggi purtroppo deceduto». Poi c’è stata la sezione CAI di Maresca, di cui è membro da oltre cinquant’anni. Qui, il suo contributo non si è limitato alla fondazione, ma anche alla realizzazione di percorsi riconosciuti dal Club. Si è poi interessato al mondo delle racchette, in qualità di consigliere e tesoriere del Tennis Club Quarrata. Si è avvicinato persino al podismo, creando assieme ad altri, nel 1970, la “Passeggiata panoramica quarratina”; una corsa di 18 chilometri fra pianura e collina. L’iniziativa ebbe un ottimo successo con trecento iscritti (e fra l’altro Mario si qualificò secondo assoluto).

Basta così? No, perché in tempi recenti il suo interesse per l’associazionismo ha riguardato anche il sociale. Infatti nel 2006 ha preso parte alla fondazione del Lion Club Pistoia Fuorcivitas.

Abbiamo detto tutto?

«In effetti mi piace anche l’equitazione e per un certo periodo mi sono dilettato nello sci nautico, avendo una barca per fare pratica».

Però, alle soglie degli 89 anni, avrà chiuso con lo sport, giusto?

«Assolutamente no. Da oltre trent’anni mi piace andare in bicicletta e tutt’oggi faccio diversi chilometri, due o tre volte alla settimana».

Senza timori?

«Certamente non sono un incosciente. Vado sempre in compagnia, tenendo sotto controllo i battiti, per non fare sforzi inutili. Inoltre mi sono comprato una bici con pedalata assistita, per avere un aiutino nelle salite più ripide».

Qual è il suo segreto di eterna giovinezza?

«Non bere alcolici, non fumare e mangiare senza eccessi. Oltre a questo, come si è capito, pratico attività fisica da sempre. Poi è fondamentale rimanere curiosi e leggere; io cerco di farlo in maniera costante, anche sul telefonino… magari in inglese!»

E come si trova in questa epoca così tecnologica?

«Mi rammarico di non aver mai imparato a usare bene i computer, perché a me piacciono il progresso e le novità».

Insomma lei è una persona da prendere ad esempio.

«Pensi che alla mia età non prendo nemmeno una pasticca; solo qualche integratore e vitamina per pedalare meglio».

A questo punto una domanda è d’obbligo: progetti per il futuro?

«Dicono che “La paura fa novanta”; io invece non vedo l’ora di arrivare a quel traguardo nel 2026 e vedere cosa ci sarà dopo».

E i suoi familiari cosa ne pensano di questo giovanotto attempato iperattivo?

«Sanno che non posso stare seduto in poltrona e accettano la mia volontà; d’altronde per me il movimento è vita».

Lei ha tre figli: Cristina, Paolo e Ilaria. E tre nipoti: Elena, Jacopo e Noemi. Cosa ha cercato di insegnargli?

«L’umiltà e la costanza in tutto quello che fanno. Poi, chiaramente, ho cercato di farli innamorare degli sport come veicolo di salute e benessere» conclude il dottor Mario Morini.

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