Allagamenti e smottamenti: ci risiamo!

Allagamenti e smottamenti: ci risiamo!

di Daniela Gori

marzo 2025

Ancora una volta è stato pesantemente colpito il territorio di Quarrata dagli eventi atmosferici del 14 e 15 marzo, quando una perturbazione con forti piogge e prolungata con avviso di allerta rossa per elevata criticità ha investito la provincia di Pistoia e buona parte della Toscana. E le criticità non hanno tardato a manifestarsi: questa volta è stata la collina ad aver subito le ferite maggiori.

Il problema più grosso è stato a Forrottoli, dove una costa del Montalbano si è staccata ed è venuta giù, devastando un’azienda, rendendo inagibile un’abitazione. Due strade che collegano la frazione, via Guado o Granchiaie e via della Fonte, sono state interrotte a causa dell’enorme quantitativo di detriti. La frana si è abbattuta sul vivaio di Paolo Drovandi, che produce soprattutto cactus e piante grasse: un danno enorme, che ha messo in ginocchio un’azienda d’eccellenza del territorio. Ma altri moti franosi hanno creato danni e cedimenti della strada, a Lucciano, a Montemagno, e in generale sulle colline.

Allagate poi molte strade della piana, a Barba, Olmi, Valenzatico, portando all’esasperazione i residenti che da anni lottano con l’acqua che rende impossibile la viabilità e entra anche nelle case. Danni ingenti al Golf Club di via Ceccarelli, che ha dovuto sospendere l’attività sportiva per un po’ di tempo, per riparare tutti i guasti agli impianti e ripristinare il manto erboso. Ma contati i danni, svolti i primi interventi, cosa è possibile fare per non dover vivere l’incubo ogni volta che arriva una perturbazione, con la paura di essere spazzati via dall’acqua e dai detriti? Risposte per una sicurezza al 100% non ce ne potranno mai essere, l’unico modo, stando a quello che dicono gli esperti del settore, è mitigare il più possibile il rischio idraulico facendo opere di contenimento. Opere costosissime e il problema resta sempre quello di reperire i finanziamenti.

A fare il punto sulla situazione assieme al sindaco Gabriele Romiti e al presidente del Consorzio di Bonifica 3 Medio Valdarno, Paolo Masetti, è arrivata sul territorio quarratino anche l’assessora regionale all’ambiente e difesa del suolo Monia Monni.«Quarrata è uno dei territori più fragili della Toscana dal punto di vista idraulico» ha detto Monni. «L’alluvione del novembre 2023 ha messo a dura prova questa comunità, che si è rialzata con determinazione grazie alla forza dei cittadini e al lavoro dell’amministrazione comunale, del Consorzio di Bonifica e del Genio Civile. Ora stiamo lavorando con il Comune e il Consorzio a un piano complessivo per la sicurezza idraulica, individuando interventi prioritari. L’idea di fondo è potenziare il ruolo del Dogaia-Quadrelli come asse di drenaggio verso le casse di espansione, alcune già realizzate, altre in fase di progettazione». Ma l’assessora Monni ha anche sottolineato che il calcolo complessivo di euro che serviranno per questi lavori supera i 150 milioni. Che dovrebbero essere stanziati dal Governo ma che al momento non si vedono all’orizzonte. «Negli ultimi dieci anni» ha detto Monni «la Regione Toscana ha investito oltre 22 milioni di euro solo su Quarrata, un impegno concreto e significativo. Eppure, secondo il ministro Musumeci, il Governo avrebbe destinato alla Toscana 600 milioni di euro in dieci anni per la difesa del suolo. Peccato che questa cifra, spalmata su un decennio e su tutta la regione, sia ben lontana dall’essere risolutiva: basti pensare che più di 20 di quei milioni sono stati investiti solo su Quarrata. Inoltre, 600 milioni in dieci anni equivalgono a 60 milioni l’anno, quando la Toscana, per la sola prevenzione, investe 200 milioni di euro l’anno, metà dei quali provengono dal tributo di bonifica. E questo senza contare le risorse necessarie per la ricostruzione post-evento».

La questione della necessità di ottenere finanziamenti è stata sollevata anche in una nota del partito Democratico di Quarrata: «Non possiamo rimanere inascoltati» si legge nel comunicato. «Questi eventi hanno dimostrato come sia importante tutelare e gestire i territori. Non basta un messaggio di formale preoccupazione dopo gli eventi calamitosi da parte del governo. Dove sono finiti gli aiuti più volte promessi? La gestione del territorio spetta a tutti, non solo ai comuni di fondo valle».

Sui progetti da finanziare si è espresso anche Daniele Manetti presidente di Legambiente Quarrata, che ha parlato con Monia Monni delle due planimetrie fornite dal Consorzio che li illustrano. La prima planimetria contiene gli interventi per eliminare fin dove possibile gli allagamenti per le acque basse dell’intero reticolo della piana quarratina. «Per quanto riguarda via Brana e via Bottaia, via Caboto e strade limitrofe» ha spiegato Manetti «si prevedono due casse di espansione, una proprio in via Brana in territorio del comune di Pistoia, l’altra, tra via del Cantone e via Bottaia, in territorio quarratino». Legambiente di Quarrata ha avuto un incontro con gli assessori del Comune di Pistoia Alessio Bartolomei e Leonardo Cialdi, che, stando a quanto riportano i volontari dell’associazione, avrebbero indicato alcune modifiche a loro avviso più vantaggiose per eliminare il problema degli allagamenti. «Va presa in considerazione la posizione degli assessori del Comune di Pistoia» sostiene Manetti, «ma non si deve fermare in nessun modo il progetto della cassa di esondazione nel territorio pistoiese per mitigare il rischio idrogeologico in via Brana. Dal 1999 il Comune di Pistoia deve invasare oltre tre milioni e mezzo di acqua alluvionale per tutelare la piana quarratina mentre a oggi non ha invasato ancora una goccia d’acqua mentre il Comune di Quarrata ha costruito negli anni sul suo territorio ben sei casse d’espansione». Nella planimetria risulta fondamentale anche, per la zona tra Olmi e Casini, il progetto di un canale che da via del Falchero porti l’acqua alluvionale e la immette nel fosso Quadrelli tramite un’idrovora. Ci sono poi i progetti per il torrente Fermulla, che risultano dalla seconda planimetria dove è riportata la situazione collinari e gli interventi necessari per la sua manutenzione.

 

 

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